Del lupo rosso, fino a pochi decenni fa si erano perse le tracce. Tanto che, era l’inizio degli anni ottanta, era stato considerato pressoché estinto tant’è che i ranger quando li hanno trovati non riuscivano a crederci
Quando li hanno trovati, i ranger avevano stentato a credere ai loro occhi. Sì perché quelli avevano di fronte, non erano dei cuccioli di lupo qualunque. Quei marmocchietti erano cuccioli di lupo rosso. Lupo rosso? Proprio così. Canis rufus, per essere esatti. Sì perché del lupo rosso, fino a pochi decenni fa si erano perse le tracce. Tanto che, era l’inizio degli anni ottanta, era stato considerato pressoché estinto. Anche e soprattutto per questo, la strabiliante scoperta avvenuta pochissimi giorni fa dai ranger statunitensi dell’Alligator River National Wildlife Refuge che si trova nella Penisola Albemarie, nella Carolina del Nord, ha quasi del miracoloso.
Questa, infatti, come confermato dal Red Wolf Recovery Program, il programma di conservazione della specie del U.S. Fish and Wildlife Service che ha diffuso le immagini che proponiamo, è la prima cucciolata di lupo rosso che si verifica da anni. Certo, si potrebbe obiettare, un altra femmina aveva partorito 4 cuccioli nel 2018. Indubbiamente, ma quel parto era avvenuto in cattività mentre questo, che conta ben 6 piccoli, quattro femmine e due maschi, è accaduto in natura. Una differenza sostanziale che fa ben sperare per il futuro del canide più a rischio del pianeta.
Buone speranze per il futuro
Il lupo rosso, un tempo comune nell’Est e nel Centro Sud degli Stati Uniti, era stato decimato all’inizio del Ventesimo secolo. Bracconaggio, perdita dell’habitat e soprattutto una caccia senza quartiere favorita da programmi intensivi di controllo dei predatori, lo avevano sterminato pressoché ovunque. Poi, nel 2012, miracolosamente la popolazione di lupo rosso era riuscita a raggiungere i quasi 120 esemplari. Oggi, almeno 25 individui si aggirano nei loro vecchi territori di caccia mentre altri 250 sono mantenuti in cattività nell’ambito del programma di conservazione della specie. Numeri ancora troppo bassi che però, anche grazie alla nuova cucciolata, fanno ben sperare per il futuro. A proposito, come stanno i lupetti? Seguiti dal team di ricerca e dai ranger, sembrano godere di buona salute. E poi c’è mamma lupa con il papà. Seppur dai nomi improponibili, lei è conosciuta come 2225 mentre lui è 2323, hanno già stabilito un record, quello di aver portato alla luce, oltre i cuccioli, anche la speranza di sopravvivenza per un’intera specie.