Ucciso l’elefante più grande del Botswana. La rabbia dell’ex presidente: «Era un tesoro turistico»

«È il più grande elefante cacciato e ucciso in Botswana dal 1996».

A vantarsi della tragica impresa, Game Animals of the Past and Present,  l’organizzazione che si occupa di caccia grossa in quel Paese che le ha utilizzate a corredo della macabra foto pubblicata sulla propria pagina social. Ed in effetti, a giudicare dalle proporzioni evidenziate ad arte dal fotografo di turno, quel povero bestione era veramente enorme. Un “tusker”, come viene chiamato in gergo un esemplare dalle zanne fuori dal comune. Al di là dell’eccitazione di organizzatori e fucilieri, questa ennesima uccisione ha suscitato polemiche che non accennano a placarsi. Dopo la pubblicazione delle immagini, infatti, le proteste da parte di associazioni e animalisti non sono mancate.

Tra le tante, però, sta facendo discutere quella dell’ex Presidente del Botswana, Seretse Khama Ian Khama, che attraverso un infuocato comunicato social, ha tuonato: «Era uno dei più grandi, se non il più grande, tusker del Paese. Un elefante che i tour operator hanno costantemente cercato per mostrarlo ai turisti. E ora, è morto».

Il turismo legato alla fauna selvatica, per Paesi come il Botswana è vitale e porta ricchezza alla popolazione. “Il nostro turismo, ha sottolineato l’ex Presidente, è basato sulla fauna selvatica. Niente animali, niente turismo. L’incompetenza ha quasi spazzato via la popolazione di rinoceronti. Ora, questo!”. Dal canto suo, la vivace reazione dell’organizzazione di caccia grossa e safari non si è fatta attendere. “Le popolazioni di elefanti stanno esplodendo in Botswana. Oltre 100 mila contro i 45 mila che potrebbe permettersi il territorio. L’ex presidente, ha ribadito l’organizzazione, è contrario alla caccia. Tanto che durante il suo mandato aveva vietato di sparare agli elefanti”. Un peccato cui è stato posto subito rimedio.

di Remo Sabatini

17 Aprile 2022

(Fonte IL MESSAGGERO | Animali)