Sopprimere un animale da compagnia sano? È legale

APPROFONDIMENTO – L’avvocato Christopher Jackson: “La decisione finale spetta al padrone” – In Ticino numeri “stupefacenti”

Durante la pandemia, molte persone hanno sentito l’esigenza della compagnia di un animale, ma il ritorno alla normalità ha scatenato il fenomeno opposto: ora sono molte le famiglie che non riescono più ad occuparsi dei loro nuovi inquilini, la maggior parte delle volte per motivi economici o mancanza di tempo.

“Gli abbandoni sono molti di più rispetto ai cani, ad esempio, che poi ritroviamo nei rifugi del cantone – spiega ai microfoni della RSI Elena Beltrami, presidente dell’Associazione AnimaLeale Ticino – Ma dove finiscono quindi?”.

Molte volte il padrone di un animale domestico che si trova nella situazione di doverlo “abbandonare”, vuole farlo nel modo “più comodo e veloce possibile – continua Beltrami – tramite l’eutanasia”.

Ad oggi infatti in Svizzera sopprimere un animale da compagnia sano è legale: “La legge federale sull’eutanasia sugli animali nel nostro Paese prevede solamente che questa venga svolta da una persona formata, in modo che la morte dell’animale venga causata in modo responsabile e priva di sofferenze, ma la decisione finale spetta unicamente al detentore – sottolinea l’avvocato Christopher Jackson, dell’Associazione Tutela e Difesa degli Animali – Da un punto di vista legale, il proprietario ha il diritto di far sopprimere il proprio animale, anche se molto giovane o sano”.

In Ticino sono molte le associazioni che da anni cercano di sensibilizzare i veterinari e la popolazione a questo tema. “Sulle cifre esatte non c’è chiarezza, i veterinari non sono obbligati a parlare dei vari casi – continua Jackson – I numeri a livello ticinese però sono stupefacenti, quasi a cadenza settimanale la nostra organizzazione SecondLife è confrontata con veterinari che ci chiamano per persone che vogliono addormentare i loro animali domestici sani”.

SecondLife nasce dalla collaborazione tra ATDA e Adotta un Cane in Ticino, un servizio attivo tutto l’anno, che aiuta i padroni che non possono più tenere i loro animali a trovare una soluzione tempestiva: “L’obiettivo principale è quello di contrastare il fenomeno dell’eutanasia – spiega Jackson – Purtroppo a livello legislativo una soluzione a breve termine non è immaginabile”.

L’iniziativa cantonale ferma in Governo

A fine luglio 2020, una volontaria di un canile del Comasco residente nel Mendrisiotto ha adottato Sturn, un meticcio di cui si occupava nel rifugio. Il cane, sordo e cieco, ha vissuto con la donna per due settimane prima di essere soppresso. Il motivo? Dava problemi dal punto di vista dell’ordine pubblico (abbaiava troppo).

Sturn
Sturn (Gli Amici del Randagio)

La vicenda ha alzato un polverone sia in Ticino, che nella vicina Italia. “Nel caso di Sturn, ricordo che ci era stato detto dai volontari (presso cui il cane si trovava precedentemente) che in Italia non sarebbe stato soppresso – spiega la deputata Più Donne e membra dell’Associazione MirageTamara Merlo – la normativa italiana non avrebbe permesso l’eutanasia di un animale a meno che ciò non fosse stato nell’interesse dell’animale stesso”.

L’episodio è poi diventato tema di un’iniziativa cantonale sostenuta dalle deputate Sabrina Aldi e Tamara Merlo, che chiedevano che l’eutanasia su animali da compagnia sani fosse vietata e perseguita penalmente. “La petizione firmata da 30’400 cittadini e l’iniziativa cantonale sono tutt’ora davanti alla Commissione Costituzione e leggi del Gran Consiglio. In questi due anni non mi risulta che ci siano stati passi avanti – conclude Merlo – Di fatto al momento non è ancora vietato far sopprimere animali sani dal proprio veterinario. Per questo pensiamo che la modifica legislativa sia importante”.

Un cambio di mentalità generazionale

Il ruolo degli animali da compagnia è diventato sempre più importante negli anni e le persone mostrano maggiore sensibilità nei confronti dei loro amici a quattro zampe. “Sono ormai considerati sempre più dei membri effettivi di una famiglia – chiarisce il veterinario Alessandro Rottoli – In 15 anni di esperienza, posso affermare che sono sempre meno i casi in cui mi hanno richiesto di sopprimere ingiustamente un animale, rispetto alle volte in cui mi è stato chiesto di allungargli una vita in sofferenza”.

Per i veterinari esiste un codice etico, promosso dalla Società dei veterinari svizzeri, che raccomanda un comportamento che ricalchi la legge in vigore nella Comunità europea. “Per quanto mi riguarda, il fatto che l’eutanasia non giustificata non sia considerato un reato penale non mi costringe ad eseguirla nei casi in cui io non ritenga vada fatta. Nell’Unione europea l’eutanasia è praticabile solamente nei casi in cui l’animale sia agonizzante o soffra di una malattia incurabile o sia comprovata la sua pericolosità verso l’uomo – conclude Rottoli – Sono comunque a favore di una legge sull’eutanasia degli animali in quanto fungerebbe da deterrente per le persone comuni che ancora considerano l’animale come un oggetto di proprietà”.

di Giorgia Mantegazza

06 Agosto 2022

(Fonte RSI News)