Non sono figli. Non sono un partner. Non sono supplenze affettive. Non sono surrogati d’amore. Sono i nostri animali e sono amore allo stato puro. E, soprattutto, non dobbiamo giustificarci perché li amiamo e siamo ricambiati da altrettanto amore e devozione.
Luoghi comuni e amore per gli animali
Tra la giostra ben assortita di luoghi comuni ve ne sono alcuni che resistono nel tempo e che considerano le persone single che hanno degli animali come sfortunate, sole, disagiate, disadattate: coloro che compensano la solitudine del cuore con più zampe.
Non è affatto, e non sempre, così. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, la generalizzazione in questo caso diventa la strada per pericolosi fraintendimenti.
Non è utile considerare un amico a quattro zampe un surrogato di altre mancanze: per il suo bene e la sua dignità da animale e per la salute psichica di chi sceglie di vivere con loro e di occuparsene.
Il loro amore nella nostra vita
I nostri animali fanno parte integrante delle nostre vite. Seguono i nostri ritmi quotidiani, interiorizzano le nostre abitudini – talvolta iniziano a somigliarci -, abitano il nostro divano serale e il nostro cuore, condividono con noi le loro, nostre, passeggiate olfattive quotidiane. Portano equilibrio, gioco e allegria in casa. Sono dei dispensatori di benessere, come un farmaco a lento rilascio la loro compagnia si fa abbraccio anche in loro assenza.
Vivono con noi, vivono per noi. Ed è bellissimo.
Chi ama non abbandona
Purtroppo l’amore e la cura non sempre vanno a braccetto con l’assunzione di responsabilità a lungo termine. Ci sono dei mesi critici, solitamente quelli vacanzieri, che invitano all’abbandono.
Chi abbandona un cane ha smarrito la strada del buonsenso e del rispetto, della responsabilità e dei valori, e ovviamente dell’amore. Non si può amare e accudire un essere vivente per poi, immediatamente, in prossimità di una vacanza, smettere di farlo. È il paradosso di una relazione d’amore, ed è un gesto indegno da perseguire penalmente.
I messaggi muti: lo sguardo
I loro occhi non sono semplicemente occhi, sono la porta d’accesso al cuore: il loro e il nostro. I nostri animali hanno l’abitudine di guardarci in profondità. Sentono e vedono l’invisibile, soprattutto ciò che è invisibile agli occhi. E spesso ci insegnano a farlo.
Alcuni di noi, grazie a loro, impariamo a guardare il mondo con i loro occhi; soltanto così ci sembra meno brutto.
Quattro zampe e la fedeltà del cuore
I cani non conoscono il tradimento. Loro sono famiglia, fedeltà, stabilità, legame longevo. Questa è una grande lezione che ho imparato dai mie cani e dalle mie asine. E non mentono mai sull’amore. Hanno l’abitudine di festeggiare il sole, un nuovo giorno, un biscotto. Giocano con una foglia, con un tappo, con niente e sono felici. Vivono il presente, il qui e ora, non serbano rancore e, come diceva Freud, amano i loro amici e mordono i loro nemici, mostrando cosa sia la coerenza.
Il tempo in loro compagnia
Quando ami un animale, la voglia di stare insieme a lui aumenta a dismisura di giorno in giorno. Così come accade quando ami.
Vieni invaso da un’inarrestabile stato di benessere, intimità e appartenenza.
Il rapporto si fa sempre più intimo e profondo e il tempo che dedichi a lui e a te insieme a lui tende ad aumentare ogni giorno di più, diventando un vero dono. Organizzi le tue domeniche e vacanze in funzione delle sue necessità. Chiedi aiuto alle nonne, ai vicini e alle tate per animali per far sì che non rimanga troppo tempo da solo, e così via.
Che si tratti di un animale che abbaia, che raglia, che nitrisce o che miagola non cambia nulla, se non la modalità di rapportarti a lui.
Rispetto al rapporto con gli esseri umani, questa pericolosa tendenza alla simbiosi non porta con sé nessun rischio, bensì dei meravigliosi effetti collaterali. Quando con la persona che ami o con cui sei amica diventi simbiotica, invece, corri il rischio di occupare tutti i suoi spazi e di azzerare i tuoi.
Rischi di spostare il tuo baricentro psichico da te stessa alla relazione, danneggiandola e danneggiandoti.
I rischi di questa simbiosi sono una paralisi emotiva, il vivere con il riverbero della luce altrui smarrendola la propria, la fame d’amore (che a volte è causa della simbiosi più che conseguenza), il parassitismo psichico e la fame d’aria. Con un animale questo non accade.
Nel rispetto delle loro necessità, i nostri animali la vita ce la migliorano e ci insegnano a desiderare le cose semplici, vere, intense e quotidiane.
Sono senza dubbio un antidoto al buio.
Gli animali e l’amore
Noi che amiamo gli animali, non li amiamo perché siamo delle persone infelici o asociali, o li sostituiamo ai figli, agli amici e ai mariti o mogli o amanti.
Li amiamo perché li rispettiamo e li rispettiamo perché li amiamo.
Spesso, grazie alla loro presenza nelle nostre vite, diventiamo persone migliori, impariamo ad occuparci di noi, respiriamo il rispetto, la cura, la costanza.
I bambini che hanno la fortuna e la possibilità di crescere con cani, gatti, cavalli, asini, sono bambini più gentili e accorti alle esigenze mute dei nostri animali.
Denatalità e luoghi comuni
Nonostante il Papa, e non soltanto lui, pensi che scegliamo i cani al posto dei figli, la realtà è ben diversa e più sfaccettata.
I figli non si fanno più, o di meno, per ben altri motivi, non di certo perché amiamo gli animali. Manca la stabilità amorosa e lavorativa e tanto altro, ma di questo ne scrivo altrove.
Un altro luogo comune vede l’amore come una scelta lapidaria: o il cane o il figlio, o il partner o il gatto, e così via.
Perché non si possono amare cani e bambini in maniera congiunta? Un amore non esclude l’altro, anzi lo potenzia.
di Valeria Randone
14 Febbraio 2024
(Fonte LA STAMPA|LaZampa.it)
Valeria Randone è psicologo e sessuologo clinico a Catania, Milano e online (www.valeriarandone.it) e autrice del libro “L’aggiustatrice di cuori – Le parole che riparano”. La sua grande passione per i cani l’ha portata a scrivere anche per LaZampa ed è nato la spazio “Per amore degli animali”