GRAN BRETAGNA
«Provano dolore, non andrebbero bolliti da vivi». Secondo un report della London School of Economics and Political Science decapodi e cefalopodi provano dolore e vanno tutelati. Il disegno legge e cosa può cambiare per pesca e ristorazione
Aragoste, granchi e polpi sono «esseri senzienti», che possono provare dolore. A dirlo è uno studio indipendente firmato dagli esperti della London School of Economics and Political Science, che hanno analizzato trecento ricerche sul tema prima di arrivare a questa conclusione. Conclusione che ha portato il Regno Unito a un emendamento al disegno di legge Animal Welfare Sentience Bill che riconosce già come senzienti (che hanno cioè capacità di apprendimento, connessioni tra i recettori del dolore e il cervello, risposta ad anestetici o analgesici…) tutti gli animali vertebrati, cioè con la spina dorsale. A loro si vanno ad aggiungere anche i crostacei e i cefalopodi decapodi individuati dallo studio.
Polpi e aragoste provano dolore
Tra i primi ad annunciare i risultati della ricerca è stata l’associazione Crustacean Compassion, che si occupa appunto della tutela dei crostacei. «Il rapporto del governo conferma che i decapodi possono provare dolore! Il team di esperti ha concluso che granchi, aragoste e gamberi possono provare dolore e raccomanda vivamente la loro protezione nella legislazione sul benessere degli animali», ha twittato l’associazione. La discussione sul tema non è nuova (lo sa bene chi ha visto il documentario di Netflix sui polpi Il mio amico in fondo al mare), in particolare in Gran Bretagna. Nell’estate 2021, infatti, era stata annunciato l’ipotesi di vietare per legge di bollire le aragoste da vive. Una pratica considerata barbara anche da molti chef, come ad esempio Giorgio Locatelli, e che in Svizzera è già stata abolita. Adesso il report della London School of Economics and Political Science, commissionato dal governo inglese, aggiunge un nuovo tassello alla discussione. Secondo gli esperti i cefalopodi (come polpi, calamari e seppie) e i decapodi (come granchi, aragoste e gamberi) dovrebbero essere trattati come esseri senzienti. Come i vertebrati hanno infatti un sistema nervoso centrale complesso, che permette loro di provare dolore.
Nel report si trovano anche alcune indicazioni date dagli esperti perché le pratiche commerciali su granchi, aragoste, calamari & co siano più rispettose. Si sconsiglia per esempio la rimozione degli artigli, la vendita di crostacei decapodi vivi a operatori non addestrati e la bollitura da vivi senza stordimento. Inoltre vanno adottate migliori pratiche per il trasporto, lo stordimento e la macellazione di decapodi e cefalopodi. «Dopo aver esaminato oltre 300 studi scientifici, abbiamo concluso che i molluschi cefalopodi e i crostacei decapodi dovrebbero essere considerati senzienti e dovrebbero quindi essere inclusi nell’ambito della legge sul benessere degli animali», ha spiegato Jonathan Birch, professore associato presso il Center for Philosophy of Natural and Social Science e principale ricercatore del progetto Foundations of Animal Sentience della LSE. «L’emendamento aiuterà anche a rimuovere un’importante incoerenza: i polpi e altri cefalopodi sono stati protetti dalla scienza per anni, ma fino a ora non hanno ricevuto alcuna protezione al di fuori della scienza».
Il disegno di legge
Tuttavia l’inserimento di polpi e astici nell’Animal Welfare Sentience Bill, chiarisce una nota del governo, non avrà, per adesso, nessun impatto pratico immediato né sulla pesca né sulla ristorazione. Ma la discussione resta aperta. L’Animal Welfare Sentience Bill è, infatti, solo un disegno di legge per ora. Quando (e se) entrerà in vigore permetterà istituire un comitato dedicato agli animali senzienti, che controllerà se le future decisioni nell’ambito di allevamento, pesca, industria alimentare o ristorazione terranno adeguatamente conto del benessere degli animali di cui è stata riconosciuta la capacità di provare dolore. «L’Animal Welfare Sentience Bill fornisce un’assicurazione cruciale che il benessere degli animali sia giustamente considerato quando si sviluppano nuove leggi. La scienza ora ha chiarito che decapodi e cefalopodi possono provare dolore e quindi è giusto che siano coperti da questo fondamentale atto legislativo», ha commentato il ministro per il benessere degli animali, Lord Zac Goldsmith.
di FEDERICA MACCOTTA
30 novembre 2021
(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA)