Tempo fa, fece notizia un canile negli Stati Uniti dove tutti gli ospiti erano stati adottati: è il sogno di ogni animalista e di tutti coloro che hanno a cuore gli animali. Ma anche in Italia c’è qualche esempio di canile ‘virtuoso’ come quello, ad esempio, di Montalto di Castro nel Lazio gestito da tanti anni dall’Associazione Animalista per Randagi, che lo ha fatto diventare oramai un punto di riferimento sul territorio per chi trova cani e gatti abbandonati e in difficoltà.
In poco tempo, il numero dei cani ospitati nella struttura è passato da 500 a 20 unità: un vero record, reso possibile grazie alla serietà ed esperienza, dedizione, spirito di sacrificio e tanta forza di volontà dei volontari. Prendersi cura dei nostri amici a quattro zampe sfortunati non significa infatti soltanto accudirli quotidianamente: lo sforzo maggiore dell’Associazione è nel ricercare adozioni valide e consapevoli, cercando di far stazionare i cani il meno possibile all’interno del canile.
«Da noi arrivano anche tanti cani che non hanno molte speranze di adozione, ma grazie alle cure alla socializzazione e all’affetto che gli diamo, in tantissimi, dopo anni di vita in box, oggi vivono felici in famiglia. Per le adozioni utilizziamo diversi canali social, abbiamo una pagina FB costantemente aggiornata, inseriamo annunci sui siti generalisti, e tutte le richieste che ci arrivano vengono attentamente vagliate, prima attraverso colloqui telefonici, invio del questionario, e poi organizzando la visita preaffido presso l’abitazione di chi ha fatto richiesta. Rimaniamo in contatto con tutti gli adottanti e da loro riceviamo spesso notizie, foto e video dei nostri amici a quattro zampe. Vederli amati, raggomitolati sul divano, o in vacanza con i proprietari, ci riempie di gioia e motiva ad andare avanti nonostante le difficoltà», dichiara Gaia del Pio presidente dell’Associazione. Il risultato peraltro non è solo quello di rendere più felice la vita dei ‘trovatelli’ ma anche quello di aiutare l’amministrazione comunale a scongiurare il randagismo, ed abbattere così anche le voci di spesa relative. Per questo motivo, l’Associazione chiede supporto e garanzie per andare avanti.