È morto a Roma Maurizio Costanzo, si è spento all’età di 84 anni. Una vita vissuta intensamente come giornalista, conduttore televisivo, autore, sceneggiatore tra i più noti della televisione italiana. Una vita però anche passata ad amare gli animali: “Ogni mattina passo a salutare Filippo che vive nel mio studio, a casa ci sono i cani Bassotti”. In questa frase di Maurizio Costanzo, nella sua semplicità, c’è tutto il suo amore per i quattrozampe, il suo dividersi fra il mondo felino e il mondo dei cani. In studio il conduttore televisivo teneva diverse foto dei suoi animali: una con il gatto Filippo, ancora piccolo, tenuto in braccio. Ma anche quelle dei diversi cani che ha avuto durante la sua vita e in una stanza aveva il ritratto del primo Bassotto entrato nella sua vita.
“Ero un animalista, senza saperlo” raccontava. Una passione, quella per gli animali, che arriva da lontano, fin dalla quinta elementare quando Costanzo vinse un premio dell’ENPA per un tema che aveva scritto sulla farfalla.
Da una parte l’amore condiviso con la moglie Maria De Filippi per i cani – insieme hanno adottato Ugo, Filippa e Giovanni, tutti e tre Bassotti a pelo duro -, ma anche quello divisivo per Filippo, un gatto Certosino di una cucciolata abbandonata vicino a Roma di cui una sua redattrice gli aveva parlato: “Le dissi, portamene uno… ed è stato amore a prima vista”.
E così quella “guerra” l’ha vinta definitivamente la moglie visto che il gatto è rimasto nel suo studio, ma senza mai dimenticarsi di andarlo a trovare. Il volto noto della televisione italiana raccontava la differenza del rapporto con i gatti o i cani: “I gatti si fanno i fatti loro, poche smancerie. Io ogni giorno vado in ufficio e lo passo a salutare. Poi qualche volta lui viene ad affacciarsi al mio studio e delle volte, la sera, dorme sulla mia poltrona. I gatti sono straordinari per la loro dignità e penso che siano riservati nei sentimenti” racconta in un’intervista rilasciata a Lovemypets Italy aggiungendo anche un aneddoto: “Pensi che quando mio cognato, che non vive a Roma e che ha due gatti, viene a trovarmi passiamo almeno mezz’ora a parlare dei nostri gatti”. Un amore fatto di grandi e piccole attenzioni: il sabato e la domenica che non andava in ufficio, se c’era temporale, chiedeva a qualcuno che controllasse che fosse tutto a posto e che le finestre fossero chiuse bene.
“Un gatto è mille volte meglio di un parente” amava ripetere, e nel suo libro “Preferisco i cani (e un gatto)” scriveva: “Gli animali sono superiori a noi in tante faccende, come la capacità di esprimere affetto, di dimostrare fedeltà, di essere sinceri e di prevaricare l’altro solo per lo stretto necessario alla sopravvivenza. L’uomo no, l’uomo prevarica per gioco, per noia, per insicurezza, per vuota ambizione. L’osservazione del mondo animale è stata per me una lezione di vita”. Un libro che non è il partito preso di un ultra animalista, ma il risultato di anni di acuta e attenta osservazione del comportamento umano e di quello animale. Maurizio Costanzo ha vissuto fin da ragazzo vicino ai cani, amandoli profondamente, entrando in simbiosi, sentendo a volte di somigliare più a loro (il bassotto in particolare) che ai propri simili umani: “I cani mi considerano uno come loro, un pari grado. E devo dire che a me non dispiace affatto”. D’altra parte, nella sua vita e nella sua carriera ha avuto modo di guardare da vicino le dinamiche umane più disparate, tutti i vizi pubblici e privati della sedicente specie superiore. Oggi, dopo tanti anni di dedizione canina, sta sperimentando anche le meraviglie del rapporto coi gatti, tanto da riservare al suo piccolo Filippo una stanza del proprio ufficio”.
di Redazione LaZampa
24 Febbraio 2023
(Fonte LA STAMPA)