Le orche madri si sacrificano per i figli maschi tutta la vita: i biologi spiegano perché

I biologi marini hanno scoperto che le orche madri compromettono la propria salute e la capacità di avere altri figli pur di assistere quelli che hanno già. I maschi non diventano completamente indipendenti nemmeno da adulti.

Le femmine di orca (Orcinus orca) che diventano madri si sacrificano talmente tanto per i figli – soprattutto per i maschi – da ridurre sensibilmente la propria futura capacità riproduttiva. In altri termini, investono tantissime risorse ed energie per i figli che hanno già, anche a costo di compromettere la propria salute e di essere in grado di dare alla luce ulteriore prole. Questo “investimento” non si riduce alla sola fase dell’allattamento o alla gioventù; i maschi, infatti, possono dipendere dalle madri (almeno in parte) anche quando sono diventati adulti e forti, ricevendo il cibo dalle stesse. Questo comportamento affascinante ricorda sotto certi punti di vista ciò che avviene nella nostra specie, con i genitori che si dedicano totalmente ai figli. Curiosamente le orche sono gli unici mammiferi insieme all’Homo sapiens ad andare in menopausa a circa metà della propria vita, un dettaglio ancor più significativo alla luce di questa nuova scoperta.

A determinare che le femmine di orca si dedicano profondamente alla cura dei figli (anche in età adulta) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell’Università di Exeter, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Biologia dell’Università di York, del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Cambridge, del Center for Whale Research di Washington e di altri istituti. Gli scienziati, coordinati dal professor Darren P. Croft, docente presso il Centre for Research in Animal Behaviour dell’ateneo inglese, hanno potuto fare questa scoperta grazie a un gruppo di orche che viene studiato da decenni. Molto probabilmente si tratta dei cetacei più conosciuti in assoluto dai biologi marini. Nello specifico si tratta dei pod (gruppi familiari) K, J ed L di orche “residenti del sud”, che vivono lungo la costa pacifica del Nord America, in particolar modo nelle acque innanzi a Vancouver, dove si nutrono di salmoni. Ne restano soltanto 73 esemplari, pertanto sono considerate come minacciate di estinzione dagli esperti.

Grazie alle osservazioni condotte per decenni i ricercatori hanno potuto determinare con precisione le dinamiche sociali, la capacità delle femmine di dar vita a nuovi piccoli vitali e l’etologia in generale di questi magnifici mammiferi marini, fondamentalmente dei grossi delfini. Come spiegato in un’intervista alla BBC dal professor Croft, “le madri sacrificano il proprio cibo e la propria energia” per i figli. È noto che le orche sono animali con una struttura sociale matriarcale, cioè con le femmine grandi e anziane al comando dei pod. Le giovani femmine si staccano dal gruppo in cui sono nate per unirsi ad altri e impedire colli di bottiglia genetici, mentre i maschi restano vicino alle madri per tutta la vita. Ora i ricercatori hanno scoperto che non diventano completamente indipendenti nemmeno da adulti, continuando a chiedere cibo e assistenza alle madri per tutta la vita. Gli scienziati lo hanno determinato dove aver studiato la vita di una quarantina di femmine nell’arco di 40 anni, tra il 1982 e il 2021.

Il professor Croft e i colleghi hanno scoperto che per ogni figlio in vita, le orche madri hanno una probabilità inferiore del 50/70 percento inferiore di riuscire ad allevare un altro piccolo nel corso di un anno. Questo proprio per l’estremo investimento che ripongono nei figli che già hanno, che è indipendente sia dall’allattamento che dalla composizione del gruppo sociale in cui vivono. “Volevamo scoprire se questo supporto ha un prezzo e la risposta è sì. Le madri delle orche pagano un costo elevato in termini di riproduzione futura per mantenere in vita i loro figli”, ha spiegato il professor Croft.

Gli scienziati hanno anche spiegato che i figli hanno maggiori probabilità di sopravvivere se le madri sono ancora presenti. Ridurre la propria fitness – cioè la capacità di avere figli – potrebbe apparire un controsenso evolutivo, dal punto di vista della possibilità di diffondere i propri geni, ma in realtà secondo gli scienziati questo grande investimento verso i figli maschi dona un grande vantaggio anche alle madri. I maschi più anziani e forti sono infatti quelli che si riproducono di più e hanno un gran numero di figli, pertanto se le madri sono in grado di renderli tali, avranno anch’esse un grande successo genetico con i nipoti. “Questa è la prima prova diretta dell’investimento materno per tutta la vita in un animale iteroparo (che può riprodursi più volte NDR), rivelando una strategia di storia della vita precedentemente sconosciuta”, hanno concluso gli studiosi nell’abstract dello studio. I dettagli della ricerca “Costly lifetime maternal investment in killer whales” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Current Biology.

di Andrea Centini

09 Febbraio 2023

(Fonte FANPAGE.IT)