Lav e Save the Dogs contro il randagismo: censimento e sterilizzazione gratis di cani e gatti

Le campagne di Lav e Save the Dogs per contrastare una grave piaga del nostro Paese. Ogni anno lo Stato spende 126 milioni di euro per mantenere gli animali nei canili rifugio dove restano spesso a vita. Abbandono e vagantismo le prime cause del fenomeno

 Un esercito di randagi vive ai margini di molte città: 700mila secondo le ultime stime i cani, 2 milioni e mezzo i gatti. E quasi altri 100mila quattrozampe sono «detenuti» nei rifugi, spesso a vita. Con costi enormi per la collettività. Per mantenerli nei canili ogni anno vengono spesi in media 126 milioni di euro. L’ultimo rapporto Lav-Lega anti vivisezione (www.lav.it) scatta un’istantanea dell’emergenza, che fa registrare forti disparità fra le Regioni cui toccherebbe contenerla. Gli strumenti fondamentali di contrasto al randagismo sono la sterilizzazione e l’identificazione attraverso microchip con conseguente registrazione degli animali all’anagrafe. Strumenti che però non tutte le amministrazioni adottano come previsto dalla legge. La stessa (numero 281 del 1991) che trent’anni fa cancellò l’eutanasia di Stato per i randagi che non venivano reclamati dai proprietari una volta catturati e portati al canile. Sterilizzare un cane o gatto che entra nel rifugio è un obbligo. Eppure in sei casi su dieci ciò non avviene.
Le proposte delle associazioni animaliste, Lav in testa

Non mancano le proposte delle associazioni animaliste per migliorare la gestione dei randagi. «Occorrono campagne massicce – dice Ilaria Innnocenti, responsabile nazionale area animali familiari della Lav – di microchippatura gratuita. Anche per i privati che non possono affrontare la spesa rivolgendosi al veterinario. Iniziativa che farebbe oltretutto risparmiare molto i Comuni. Un microchip costa 4 euro contro i 1.280 che si spendono per mantenere un cane in canile per un solo anno. In compenso, il microchip consentirebbe di risalire al proprietario quando un cane si perde e di restituirglielo». Il 40% degli animali entrati in rifugio viene restituito al legittimo proprietario. «Ma nel Mezzogiorno la restituzione al detentore è dell’8,3%, bassissima, mentre sale al 38% al Centro e al 71,98% al Nord».

Il vagantismo è una autentica piaga

Il fenomeno del randagismo dà segnali di flessione, seppure molto deboli, ma sempre con significative discrepanze tra Nord, Centro e Mezzogiorno (Sud e isole) «dove – aggiunge Innocenti – il numero dei cani catturati e detenuti in canile è ancora molto alto». E dove anche la consuetudine a lasciare libero il proprio cane è diffusa. «I cani non custoditi si definiscono “vaganti” e come quelli che non hanno un proprietario – precisa la responsabile Lav – sono un serbatoio per il randagismo». Spesso non sono sterilizzati e dall’incontro con i senza famiglia nasceranno cucciolate destinate a crescere in libertà.

La campagna di sterilizzazione gratuita di Save the dogs

Lo stesso ministero della Salute, che ha lanciato la campagna per le adozioni «Code di casa», aggiorna i dati sui pet – 11.800.000 i cani e 641.000 i gatti di proprietà iscritti all’anagrafe nazionale animali d’affezione – e nel contempo lancia l’allarme sulle «criticità che si riscontrano alla voce sterilizzazione in Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e in alcune province della Campania». Ed è proprio la Campania la regione scelta da un’altra associazione animalista, Save the Dogs and Other Animals (www.savethedogs.eu) per avviare la campagna #Nonunoditroppo di contrasto alla piaga del randagismo. Grazie alla collaborazione con l’associazione Oreste Zavola che opera all’interno del canile di Licola Mare (Pozzuoli-Napoli) sono già state realizzate 499 sterilizzazioni, 49 adozioni, 184 microchippature e risolti 20 casi di maltrattamento.

Mappatura e censimento. Si parte dalla Campania

«Il divario enorme tra Nord e Sud Italia in tema di randagismo è enorme e i numeri – spiega la presidente di Save the Dogs Sara Turetta – ne sono la conferma. Dei 98mila 596 cani presenti in rifugio, il 67% si trova nel Mezzogiorno: sono oltre 66.200 i cani nel Sud e nelle isole. E sempre al Sud sono concentrati i canili». La Campania poi è al primo posto sia per numero di cani nei canili (oltre 20.856) sia per il costo di mantenimento (27 milioni annui). «Per arginare la piaga bisogna agire a monte del problema. Il nostro programma si basa su azioni concrete: la sterilizzazione – aggiunge Turetta – e l’iscrizione in anagrafe oltre alla mappatura dei cani vaganti e iniziative di sensibilizzazione dei proprietari verso una detenzione responsabile». In Campania il progetto è partito sul litorale Domizio tra Pozzuoli e Castelvolturno, una zona martoriata dalla presenza di criminalità e da un contesto sociale difficile. Analogo programma di mappatura e censimento dei cani vaganti ha preso il via anche in Calabria, sul territorio della Sila. E saranno poi fatte 200 sterilizzazioni gratuite tra Cosenza e Crotone. Il randagismo, conclude Innocenti, «è grave in termini di sofferenza per gli animali coinvolti, sia che vivano all’interno di una struttura dove spesso trascorrono in cattività tutto il resto della loro vita, sia in strada dove ci sono pericoli come gli avvelenamenti, la fame è in agguato come le malattie.

di Paola D’Amico

30 Maggio 2021

(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA |Buone Notizie)