In Spagna è entrata in vigore la nuova legge sul benessere degli animali e in sole 24 ore c’è già stata una prima multa: si tratta di una giovane donna di Vigo, città sulla costa nord-occidentale del Paese, che lo scorso sabato ha lasciato legato il suo cane Dalmata davanti a una farmacia mentre lei entrava “per qualche minuto per comprare delle solette”. Quando ha lasciato il negozio, la Polizia Locale l’aspettava per infliggerle una multa di 500 euro. Importo ridotto del 50 per cento in caso di pagamento immediato.
La nuova legge, infatti, vieta di lasciare i cani “senza controllo personale da parte della persona responsabile della loro cura” legati o sciolti davanti alla porta di uno stabilimento. Detto in altri termini, nessuno può sorvegliare il cane tranne il suo proprietario. La nuova normativa prevede anche il divieto di lasciare gli animali da soli all’interno di veicoli chiusi, “esposti a condizioni termiche o ad altre condizioni che potrebbero mettere in pericolo la loro vita”. Nel caso della giovane donna di Vigo, il suo comportamento è classificato dalla legge come un’infrazione minore, purché non causi alcun danno fisico o psicologico all’animale. Tali violazioni comportano un’ammonizione o una multa da 500 a 10.000 euro.
Che cosa prevede la legge
La nuova legge spagnola nasce principalmente per frenare ogni forma di maltrattamento e abbandono degli animali (nel 2022 si sono calcolati più di 288.000 cani e gatti abbandonati). La normativa, approvata lo scorso marzo, vieta la vendita di cani, gatti e furetti nei negozi di animali, vieta l’uso di collari per cani elettronici o punitivi e rende obbligatoria la sterilizzazione dei gatti a meno che non abbiano un permesso di riproduzione.
Una legge che, come sempre capita quando diventa frutto di mediazioni politiche, non è priva di critiche a partire dal tema dei cani da caccia e altri animali da lavoro utilizzati in attività, compresa la corrida, che sono stati esclusi portando i partner della coalizione governativa Podemos ad accusare i socialisti al potere di assecondare la potente lobby dei cacciatori. Tuttavia, proprio Podemos, che sosteneva che la caccia fosse la principale fonte di abbandono dei cani, ha appoggiato con riluttanza il disegno di legge per paura che l’intera legge venisse accantonata.
“È un passo di fondamentale importanza nella legislazione spagnola”, ha affermato Maria Luisa Fernandez, direttrice dei piccoli animali dell’Associazione veterinaria spagnola, che ha definito la legge una delle più ambiziose in Europa. Ma la stessa Fernandez sostiene che la legge sembra essere stata affrettata e ha detto che ci sono diversi “punti in sospeso” che devono essere risolti, incluso il ricorso all’eutanasia degli animali, storica macchia sui canili spagnoli dove i cani che non trovano un’adozione entro pochi giorni finiscono per essere soppressi. La legge invece vieta anche ai veterinari e ai proprietari di sopprimere animali malati se esiste la possibilità di cure palliative. In questa maniera i medici saranno ora obbligati a offrire trattamenti come la dialisi o a mettere un pacemaker sugli animali domestici come alternative all’eutanasia, misure che non tutti i proprietari potranno permettersi.
La legge obbligherà i proprietari di cani anche a seguire un corso su come accudire i propri animali e a stipulare un’assicurazione contro terzi. Clausole che però non entreranno in vigore finché la Spagna non avrà un governo funzionante in grado di pubblicare dettagli specifici: attualmente il Paese è governato da un governo provvisorio a seguito delle elezioni inconcludenti del luglio scorso.
di Fulvio Cerutti
02 Ottobre 2023
(Fonte LA STAMPA | LaZampa.it)