“La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere giudicati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali». Questa frase pronunciata dal Mahatma Gandhi molti anni fa viene ripetuta spesso per sottolineare le mancanze dell’uomo nei confronti degli altri «inquilini» della Terra: gli animali.
Nel corso degli anni molto è cambiato ed è cresciuta una sempre maggior consapevolezza e sensibilità da parte delle persone: quando 15 anni fa andava online La Zampa, i cani, in particolare, erano chiamati «bestie», spesso in maniera dispregiativa, e salivano all’onore delle cronache per i problemi del randagismo e della difficile convivenza con l’uomo.
Basta pensare alle immagini di disperazione e speranza di chi è fuggito dal conflitto che devasta l’Ucraina: in molti hanno lasciato tutto, ma non i loro cani e gatti che hanno trasportato per decine di chilometri. Eppure solo 10 anni fa, per gli Europei di calcio, quello stesso Paese mandava per le strade squadre della morte per far sparire i randagi considerati di disturbo ai turisti.
L’idea di lanciare un canale digitale dedicato agli animali all’interno di un giornale come La Stampa è nata proprio per dar voce a quegli esseri viventi che non avevano attenzioni nella quotidianità: su La Zampa gli animali hanno avuto una loro identità, spesso un nome, di sicuro ne abbiamo raccontato le emozioni provate e trasmesse, la capacità di realizzare incredibili imprese guidate dal legame con quelli che chiamiamo ancora troppo spesso proprietari o padroni, ma che sarebbe più giusto chiamare «compagni umani».
Oggi, 4 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale degli Animali, La Zampa si rinnova nella grafica e nei contenuti per diventare un hub del Gruppo Gedi: i contenuti digitali saranno così disponibili, oltre che per i lettori della Stampa, anche per quelli di Repubblica, dell’Huffington Post Italia e degli altri giornali locali del gruppo.
Una platea che andrà a incrementare i tre milioni di visitatori che già seguivano mensilmente La Zampa. Tanti lettori con cui condividere l’idea del nuovo progetto: dopo aver posto sotto i riflettori l’animale, nel nuovo hub quelle luci si allargano alla relazione persona-animale. Non solo per quelli definiti «d’affezione» come cani e gatti, ma anche quelli che si possono incontrare in natura, siano essi di terra, d’acqua o aria, con o senza zampe. Un mondo che ci circonda e che abbiamo riscoperto, nostro malgrado, quando l’uomo è stato rinchiuso in casa durante la pandemia permettendo all’animale di uscire dai suoi confini fin dentro le città.
Una relazione che deve partire fin da piccolo, quando la sensibilità dei bambini è ancora capace di vedere ciò che l’occhio adulto non scorge: anche per questo troverete La Zampa Junior, uno spazio pensato per i giovani lettori dove le storie e i video diventano uno strumento per permettere loro di crescere in maniera più consapevole della natura, che troppo spesso rischiano di non conoscere per scelte poco rispettose dell’ambiente.
Oggi sul canale troverete l’intervista a Davide Bomben, ranger italiano che insegna ai colleghi in Africa come proteggere la natura selvaggia dalla piaga del bracconaggio e che ci spiega come le popolazioni locali imparano a ridurre le situazioni di conflitto uomo-animale; l’esperto in pet therapy Lino Cavedon, che analizza quale ruolo può avere un animale durante la seduta diventando un ponte di contatto fra un paziente e il professionista sanitario, laddove la parola umana non riesce ad arrivare; la psicologa Valeria Randone, che ci racconta perché le persone provino sentimenti d’amore verso i propri animali e perché questo non può essere considerato un problema o un’alternativa al rapporto con i figli come talvolta qualcuno vuole far emergere; Dunia Rawhan, educatrice cinofila, giornalista e conduttrice radiofonica su Radio Deejay per il programma «Animal House», ci spiega perché le persone si rivolgono ai professionisti come lei per capire meglio il proprio animale e quali sono gli errori che si commettono più spesso.
Inizia oggi un nuovo percorso con la speranza di poter raccontare, fra 15 anni, quanti miglioramenti sono stati fatti e perché condividere la propria vita con un animale non sia solo una forma di rispetto verso la natura ma anche verso gli altri esseri umani.
di Fulvio Cerutti
04 Ottobre 2022
(Fonte LA STAMPA| LaZampa.it)