Secondo le autorità russe, l’organizzazione ambientalista “è di fatto utilizzata come copertura per l’attuazione di progetti che creano minacce alla sicurezza della sfera economica” del Paese e avrebbe condotto campagne “tendenziose” contro le industrie dell’energia, del petrolio e del gas naturale
La procura generale della Russia ha riconosciuto il WWF come “organizzazione indesiderata”, mettendo al bando le sue attività nel Paese. Lo riferisce l’agenzia Tass.
Il bando del WWF in Russia
Il WWF, la più grande organizzazione mondiale che lotta per la salvaguardia del patrimonio naturale sulla terra, secondo le autorità russe, “è di fatto utilizzato come copertura per l’attuazione di progetti che creano minacce alla sicurezza della sfera economica” del Paese. Secondo la procura, il WWF ha condotto campagne “tendenziose” contro le industrie dell’energia, del petrolio e del gas naturale, che i suoi aiuti erano finalizzati a “incatenare” lo sviluppo economico della Russia. È l’ultima mossa legale contro il movimento ambientalista russo, dopo che Greenpeace è stato bandito in quanto “indesiderabile” a maggio. Il WWF, che opera in Russia dal 1994, è stato etichettato a marzo come “agente straniero”, una designazione che porta connotazioni di spionaggio e che la Russia ha ampiamente applicato a giornalisti, attivisti e altri.