La provincia di Trento non può decidere di abbattere gli orsi. Lo dice una sentenza del Consiglio di Stato

Per i giudici la gestione della fauna selvatica con eliminazione degli “animali problematici” è irragionevole e sproporzionata: servono valutazioni specifiche del caso concreto
Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso della Provincia autonoma di Trento sugli abbattimenti degli orsi. È una vittoria per le associazioni animaliste, che si oppongono alla gestione della fauna selvatica della Pat attraverso abbattimenti di animali considerati problematici. La sentenza del Consiglio di Stato numero 1.937, depositata il 17 marzo 2022, rileva l’infondatezza dell’appello nei confronti della sentenza del Tar che boccia l’attribuzione al presidente della Provincia la competenza ad autorizzare il prelievo, la cattura e l’uccisione dell’orso discostandosi dai principi di gradualità e proporzionalità delle misure previste dalla direttiva Habitat.

Secondo i giudici, la circostanza che un unico, isolato episodio di contatto fisico o aggressione possa essere “il presupposto per l’abbattimento dell’esemplare, senza ulteriori verifiche se non quelle di identificazione dell’esemplare, conferma l‘irragionevolezza e la sproporzione della disposizione, poiché trascura la valutazione specifica del caso concreto, da condurre contestualmente alla valutazione di ogni singolo intervento di rimozione”. In merito agli orsi considerati “problematici”, la sentenza ritiene “ineludibile una valutazione specifica, condotta contestualmente alla valutazione di ogni singolo intervento di rimozione”, pur non escludendo la possibilità di intervento in via contingibile e urgente da parte delle autorità purché “nel rispetto degli stringenti limiti che ne permettano l’esercizio” e “in ragione dell’accertata e motivata urgenza”

di Redazione

18 Marzo 2022 

(Fonte LA REPUBBLICA | GREEN&BLUE)