I dati del Rapporto Assalco–Zoomark sui 65 milioni di animali da compagnia che vivono nelle case degli italiani
I punti chiave
La XVII edizione del Rapporto Assalco–Zoomark conferma l’impegno economico degli italiani per alimentare correttamente i loro animali da compagnia: nel nostro Paese sono
presenti quasi 20 milioni di cani e gatti che – insieme a conigli, uccellini, pesci e tartarughe – costituiscono i 65 milioni di animali d’affezione che vivono nelle nostre case.
I numeri del 2023 e il peso dell’inflazione
Nello scorso anno il pet food ha sviluppato nel mercato italiano un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro. Anche il mercato degli alimenti per cani e gatti, alla stregua della maggior parte delle categorie del largo consumo confezionato è stata oggetto di un’importante dinamica inflattiva che ha generato un incremento di fatturato del 13,4%. In termini di volumi, sono state 673 mila le tonnellate vendute, stabili rispetto all’anno precedente.
La resilienza del mercato
«Nel 2023 quello del pet food si conferma un mercato resiliente – commenta Giorgio Massoni, presidente di Assalco –. Il risultato conferma l’attenzione che i proprietari riservano ai loro pet, compagni di vita».La XVII edizione del Rapporto Assalco-Zoomark , realizzato annualmente da Assalco per documentare l’evoluzione del mercato del pet food e del pet care e l’importanza degli animali da compagnia in famiglia e in società, è stata presentata in occasione del Press Lunch di Zoomark per fornire anticipazioni relativamente alla manifestazione – che ha cadenza biennale e la cui prossima edizione si terrà a Bologna dal 5 al 7 maggio 2025.
La centralità della fiera
«Zoomark è uno dei gioielli di famiglia di Bologna Fiere. Da oltre 20 edizioni accompagna la crescita della pet industry, interpretando i bisogni del mercato e anticipandone le tendenze», ha spiegato sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente di Bologna Fiere.
Il primato dei piccoli felini
I prodotti per gatto rappresentano il 55,3% del valore complessivo, con un fatturato di poco più di 1.663 milioni di euro. Gli alimenti per cane rappresentano invece il 44,7% del mercato totale, ovvero oltre 1.344 milioni di euro.Sul totale mercato, il segmento degli alimenti umidi si conferma il più importante: registra 1.467 milioni di euro circa che equivalgono al 54,4% di quota sul totale mercato. L’incremento del fatturato del segmento (+13,4%) è accompagnato anche da un aumento a volume (+1,1%). Il segmento degli alimenti secchi, invece, ha sviluppato 1.227 milioni di euro (+ 13,4% in valore) e si ritaglia il 40,8% di quota.
Le esigenze degli altri animali
Secondo le stime Euromonitor, in Italia sono presenti quasi 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli e più di 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili. Nel 2023 il mercato degli alimenti per questi animali da compagnia è cresciuto a valore del 5,8%, sviluppando un fatturato di 14 milioni di euro presso la Grande Distribuzione Organizzata.Il segmento principale si conferma quello degli alimenti per uccelli che copre quasi il 45% del valore, mentre gli alimenti per roditori, al secondo posto, rappresentano il 34% del totale.
L’importanza dei prodotti per l’igiene
Nel 2023 si riscontra un andamento positivo anche per quanto riguarda il mercato dei prodotti per l’igiene, i giochi e l’accessoristica, ovvero guinzagli, cucce, ciotole, gabbie, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia. Nel canale gdo il segmento vale 85 milioni di euro, con il fatturato in crescita del 6%.A trainare questo mercato è il segmento dell’igiene (tappetini assorbenti igienici, salviette, shampoo, spazzole, deodoranti, prodotti per la cura e la bellezza), che vale oltre il 51% del segmento.Le lettiere per gatto, rilevate a parte, costituiscono la più importante categoria non food nel canale gdo. Nel 2023 questo mercato raggiunge i 100 milioni di euro, con un trend positivo a valore del +14%.
Il nodo dell’Iva
La congiuntura economica attuale ha comportato per numerose famiglie la necessità di prestare molta attenzione alle spese. Per quanto riguarda i pet, permane per le famiglie la gravosa applicazione agli alimenti per cani e gatti e alle loro cure dell’aliquota Iva del 22%, usualmente attribuita a prodotti e servizi non essenziali, che assimila il pet food e le visite veterinarie ad un lusso. La richiesta di riduzione dell’aliquota Iva al 10%, sostenuta coralmente da associazioni animaliste e dei consumatori, dalle principali Associazioni veterinarie nonché dal mondo industriale, è pertanto una questione di civiltà, in linea con la normativa europea che indica i prodotti alimentari per animali tra quelli a cui è possibile applicare le aliquote agevolate.
di Redazione Imprese & Territori
Servizio| Pet Economy
(Fonte IL SOLE24Ore)