Ecco le nuove norme europee. L’obiettivo è quello di azzerare entro il 2030 i rifiuti più pericolosi
Salvare il mare dalla plastica per salvare anche la nostra salute. La Commissione europea dichiara guerra al fiume di rifiuti che invadono le acque dei nostri litorali e i cui residui entrano nella catena alimentare umana dopo aver contaminato i pesci approdati sulle nostre tavole, oltre a tartarughe, balene, uccelli acquatici, molluschi.
Così da Bruxelles, in attesa del voto del Parlamento, parte la proposta di nuove norme per la messa al bando di una serie di prodotti monouso, che d’ora in poi dovranno essere realizzati con materiali sostenibili. Si tratta di cotton fioc, cannucce, posate, piatti, bastoncini per miscelare le bevande e pure aste per palloncini. Quanto alle bottiglie, la commercializzazione sarà ammessa solo per quelle dotate di tappi che restano attaccati al contenitore.
L’80% della spazzatura che si riversa nei nostri mari è composta di prodotti in plastica e il 70% di tutti i rifiuti marini in plastica rientra proprio nella categoria dei monouso che la Commissione mette all’indice, con l’obiettivo di azzerarli entro il 2030. Il risparmio, in termini di impatto ambientale, ammonta a 22 miliardi di euro e ad altri 6,5 miliardi per i consumatori. Non solo. Secondo la Commissione, il nuovo piano potrebbe creare una spinta virtuosa anche in termini occupazionali (30 mila posti di lavoro in ambito locale).
Agli Stati europei è anche richiesto un impegno per fissare obiettivi di riduzione dei contenitori monouso, sempre in plastica, per cibi e bevande, in modo che ai consumatori vengano messe a disposizione adeguate alternative in negozi e supermercati. Previsto inoltre l’obbligo di raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica per bevande entro il 2025, anche attraverso un sistema di depositi su cui applicare rimborsi. Chiamati in causa pure i produttori, che saranno incentivati a studiare e sviluppare alternative meno inquinanti della plastica. Nel frattempo, le aziende dovranno fornire il loro contributo nelle spese per la gestione e la pulizia dei rifiuti, dovranno adottare misure di sensibilizzazione che riguardino i contenitori in plastica (compresi quelli per patatine, bibite, dolci), i prodotti legati al tabacco come i mozziconi di sigarette, le salviette umidificate, i palloncini e i sacchetti di plastica leggeri. Le etichette di assorbenti igienici o salviette umidificate dovranno inoltre contenere una spiegazione sulla modalità di smaltimento, l’impatto ambientale negativo e la presenza di materie plastiche. Idem per prodotti e attrezzi da pesca in plastica, che rappresentano il 27% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge.
Entro un anno toccherà al Parlamento europeo votare per l’adozione dei provvedimenti proposti dalla Commissione. «La plastica è un materiale straordinario, che dobbiamo però usare in modo più responsabile – spiega Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea per il lavoro, la crescita, gli investimenti e la competitività – I prodotti di plastica monouso non sono una scelta intelligente né dal punto di vista economico né da quello ambientale, e le proposte presentate oggi aiuteranno le imprese e i consumatori a preferire alternative sostenibili».
«A causa della lenta decomposizione (centinaia di anni, ndr) , la plastica si accumula in mari, oceani e spiagge dell’Unione europea e del mondo – spiega una nota della Commissione – E i suoi residui si trovano in molte specie marine. Pur essendo un materiale conveniente, duttile, utile ed economicamente prezioso, la plastica va usata meglio, riutilizzata e riciclata. Perché una volta buttata via, il suo impatto economico comprende anche i costi di pulizia e le perdite nei settori del turismo e della pesca». Il 5 giugno, Giornata mondiale dell’Ambiente, la Commissione avvierà una campagna di comunicazione per sensibilizzare i consumatori.
(Fonte Il Giornale) – Mar, 29/05/2018