Mancanza di monitoraggio, regolamentazione e controlli, questo il quadro che emerge dal Rapporto Legambiente. “La situazione è preoccupante” denunciano le associazioni
Nonostante le campagne di sensibilizzazione, gli appelli, e le proposte da parte del mondo politico di inasprire le pene, gli italiani continuano ad abbandonare i cani e a non iscriverli all’anagrafe canina.
Solo nel mese di luglio sono stati 2.345 i cani recuperati dai volontari dell’Ente nazionale protezione animali (ENPA).
Aumentano gli abbandoni
Le scuse sono sempre le stesse. C’è chi, andando in vacanza, non sa dove lasciare il proprio cane, oppure chi aveva sottovalutato le spese che il mantenimento di un animale spesso comporta e non trova altra soluzione che disfarsene. Spesso nella maniera più crudele possibile, lasciando l’animale in strada, a volte anche sull’autostrada legato ad una corda o al guinzaglio. “Abbiamo avuto un 20 per cento in più di abbandoni e un 10 per cento in meno di adozioni” denuncia al Messaggero la presidente dell’Enpa, Carla Rocchi, aggiungendo: “Per arginare il fenomeno abbiamo potenziato la nostra attività, siamo riusciti a fare adottare cani anche anziani. Ma la situazione è preoccupante”. Spesso infatti, chi decide di decide di portarsi a casa un cucciolo non conosce o sottovaluta le responsabilità che questo comporta. “Le adozioni sono aumentate durante la pandemia- ricorda Rocchi -molti hanno preso il cane senza una motivazione seria. E questo è il risultato”.
Poca prevenzione e sterilizzazione
Dal rapporto “Animali in città”, redatto da Legambiente, emerge poi un triste primato: solo nel 2022 sono stati stimati 71mila abbandoni una lieve flessione dell’1% rispetto al 2021, anno in cui, però, si era segnato un significativo aumento sul 2020 pari al 43%, come conseguenza della crisi socioeconomica scaturita dopo la pandemia e del cessare delle condizioni nate con lo smart working una volta conclusa l’emergenza. Allarmante anche il fenomeno del randagismo, strettamente correlato a quello dell’abbandono sono circa 2 milioni i cani che non sono stati mai identificati; in particolare, nel 2022 tra cani vaganti, randagi e con una gestione non controllata se ne contano tra 700 e 400mila. Così come i cani “fantasma”. Solo il 41,8% dei Comuni (231 su 552) dichiara di conoscere il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe canina presenti nel proprio territorio, pari ad 1.176.322 cani. Percentuale che cala al 39,3% per quel che riguarda la consapevolezza delle nuove iscrizioni avvenute nell’anno 2022, pari a 70.128 cani. Alla base di tutto questo, c’è spesso pochissima prevenzione: solo il 50% delle Aziende sanitarie ha dichiarato di aver effettuato azioni di prevenzione, con la sterilizzazione di 4.881 cani (il 18% rispetto ai cani dichiarati entrati nei canili sanitari) e 21.042 gatti (circa il 14% di quelli presenti nei gattili sanitari o nelle colonie feline, nelle quali oltre 130.000 gatti risultano non sterilizzati).
di Redazione
21 Agosto 2023
(Fonte TGCOM24)