Caccia della tortora selvatica, giù i fucili: il Tar accoglie il ricorso degli animalisti

VITTORIA DELLE ASSOCIAZIONI

I giudici amministrativi hanno sospeso l’efficacia del decreto firmato dall’assessore regionale Toni Scilla che, per correggere un errore materiale, avrebbe spostato la chiusura del calendario venatorio dal 29 settembre al 31 ottobre

Giù i fucili, “esultano” le tortore selvatiche che potranno migrare verso l’Africa senza il rischio di essere uccisi. Il Tar ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni animaliste ed emesso due giorni fa un decreto con cui ha sospeso l’efficacia degli atti impugnati. Nel mirino di Enpa, Lac, Legambiente Sicilia, Lndc Animal Protection, Lipu e Wwf Italia c’era il calendario venatorio 2022-2023 un decreto con cui l’assessore regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della Pesca mediterranea, Toni Scilla, aveva cambiato la data di chiusura della stagione di caccia.

“Nelle scorse settimane l’assessore Scilla – scrivono gli animalisti – aveva firmato un decreto-truffa che modificava il calendario per prolungare fino al 31 ottobre la caccia a questa specie migratrice, in forte declino in tutta l’Unione europea: con il pretesto di correggere un ‘errore materiale’ relativo alla data indicata nel precedente calendario venatorio, l’assessore ne aveva approfittato per prolungare di un mese il periodo di caccia. Una ‘furbizia’ che non è passata inosservata al Tar”. Dunque, a partire dal 30 settembre, chi aprirà il fuoco contro le tortore rischierà l’arresto sino a un anno o l’ammenda fino a 2.582 euro.

“Come è noto – si legge ancora nella nota delle associazioni, seguite dagli avvocati Antonella Bonanno e Nicola Giudice – anche quest’anno la Regione aveva approvato norme forzate e illegittime, anticipando la data di apertura della caccia ed autorizzando forme di prelievo venatorio in contrasto con le norme di tutela della fauna e, soprattutto, in palese e grave contrasto con il parere scientifico dell’Istituto superiore di protezione e ricerca ambientale. Grazie ai ricorsi ed alle battaglie giudiziarie anche quest’anno sono stati impediti gravi danni alla fauna selvatica causati dal pessimo calendario venatorio regionale”.

Secondo i giudici amministrativi della terza sezione sussistono i presupposti di estrema gravità ed urgenza e, “nelle more della celebrazione dell’udienza, la modifica del calendario (nel senso di consentire il prelievo venatorio della tortora selvatica oltre il 29 settembre, fino al 31 ottobre 2022) è suscettibile di cagionare un danno di per sé non riparabile, e dunque non è possibile attendere la celebrazione della prossima udienza camerale”. Per la trattazione collegiale, la camera di consiglio si riunirà il prossimo 18 ottobre.
di Redazione
21 Settembre 2022
(Fonte PALERMOTODAY)