Arriva l’etichetta Ue sulla carne per sapere se è stato rispettato il benessere animale

Arriva l’etichetta UE sulla carne per sapere se è stato rispettato il benessere animale

Via libera dei ministri al sistema comune per elevare lo standard di allevamento. Gli animalisti propongono un metodo già adottato in Francia per mettere in evidenza chi si limita a rispettare le norme minime e i prodotti allevati in condizioni migliori

Un semaforo che indichi come sono stati trattati gli animali d’allevamento necessari alla produzione alimentare made in Europe. È questa la proposta delle associazioni animaliste all’indomani dell’ok dei ministri UE dell’Agricoltura alle etichette sul benessere dei capi. I Governi europei, per il momento, si sono limitati a chiedere alla Commissione europea di elaborare una proposta di etichetta sulla qualità di vita degli animali da applicare in tutta l’Unione in maniera uniforme. Una mossa, quella dei ministri, che serve anche ad evitare il caos già esistente sull’etichetta nutrizionale a semaforo che indica sale, grassi e zuccheri in eccesso con un emblematico disco rosso. Mentre il semaforo nutrizionale è obbligatorio in alcuni Paesi UE, l’Italia si è sempre opposta perché lo ritiene fuorviante e discriminatorio nei confronti del made in Italy. 

Verso un’etichetta comune

Per evitare un ripetersi della ‘guerra’ tra Paesi UE sulle etichette nutrizionali, i ministri dell’Agricoltura stavolta hanno deciso di attivarsi prima che vengano introdotti bollini e marchi nazionali sul benessere animale. Lo standard minimo sarà quello già previsto dalle norme UE sulla misura delle gabbie, sullo stordimento delle bestie e sullo spazio a disposizione dei capi prima dell’abbattimento. “Un’etichetta comune dell’UE sul benessere degli animali – ha detto la ministra tedesca dell’Agricoltura Julia Klockner – aumenterebbe la credibilità e la trasparenza nei nostri mercati e consentirebbe ai consumatori di compiere scelte più informate”.

I ministri hanno di fatto dato seguito alle richieste dei consumatori di riconoscere facilmente gli alimenti prodotti secondo standard di benessere degli animali più rigorosi e, attraverso il documento finale della riunione di due giorni fa, hanno chiesto che si tenga conto di criteri specifici quando si sviluppa un’etichetta a livello dell’UE. Tali requisiti partono dalla necessità di andare oltre gli attuali requisiti legali dell’UE in materia di benessere degli animali, per includere gradualmente tutte le specie di bestiame nell’etichetta che dovrà contenere informazioni base anche sul trasporto e la macellazione degli animali.

Il semaforo animalista

“Le conclusioni del Consiglio rappresentano un importante passo avanti verso l’etichetta che comprenda l’intero metodo di produzione da noi proposta”, ha detto Gemma Willemsen, responsabile dell’Euro gruppo per gli animali, una ong molto attiva a Bruxelles sui temi del rispetto del benessere dei capi in allevamento. “Abbiamo bisogno di un’etichetta che copra l’intera vita degli animali, compresi fattori come il trasporto, la macellazione e tutte le condizioni di vita”, ha aggiunto Willemsen. L’associazione animalista espone una prima proposta di etichetta applicata in Francia e che verrà presentata alla Commissione europea. Si tratta di una sorta di semaforo rovesciato con tonalità si verde scuro per il livello ‘superiore’ di benessere animale e a scendere verso il verde chiaro per una ‘buona’ qualità della vita dei capi. Il livello ‘standard’ è segnalato in arancione, mentre in rosso viene indicato il rispetto ‘minimo’ delle norme europee.

La pressione dell’opinione pubblica

Un sondaggio Eurobarometro del 2015 ha mostrato che l’82% dei consumatori europei chiede un maggiore benessere degli animali d’allevamento e più della metà della popolazione cerca attivamente etichette per il benessere degli animali. “Una tale etichetta a livello dell’UE consentirebbe ai consumatori di scegliere i prodotti con i più alti punteggi di benessere degli animali nel corso della vita dell’animale, compresi l’allevamento, il trasporto e la macellazione, a condizione che diventi obbligatorio”, scrivono gli attivisti a difesa egli animali. La Commissione europea avvierà uno studio sull’etichettatura sul benessere degli animali nel 2021, per poi arrivare a una proposta prevista nel 2022.

di Tommaso Lecca

(Fonte AgryfoodToday)