Cacciatori assoldati dal Parco nazionale Arcipelago Toscano per uccidere alcune decine di capi. La Lav chiede “un intervento urgente da parte del ministro della Transizione ecologica”
A partire da lunedì 22 novembre un centinaio di cacciatori, assoldati dal Parco nazionale Arcipelago Toscano, “procederanno con la fucilazione di qualche decina di mufloni che vivono sull’isola del Giglio (Grosseto)”, secondo quanto prevede il progetto Life LetsGo Giglio, finanziato con 1,6 milioni di euro. L’iniziativa vede schierata contro la Lav, che chiede “un intervento urgente da parte del Ministro della Transizione ecologica”, e altre associazioni animaliste che hanno inviato una diffida al Parco.
La caccia di selezione potrà durare fino al 31 marzo. In una nota l’associazione Vitadacani e la Rete dei Santuari di animali liberi rendono noto di aver inviato una diffida al Parco, sottolineando anche come abbia “disatteso quanto assicurato”, ovvero “di aver scelto una soluzione non cruenta: senza dare alcuna comunicazione pubblica”, ha invece “deciso di concludere lo sterminio di questa specie”.
Sulla vicenda interviene anche il sindaco del Giglio Sergio Ortelli: “Sicuramente – spiega – avrei preferito che venissero trasferiti in altri luoghi senza abbatterli ma la cattura non consentirebbe lo stesso risultato. Il progetto è stato deciso dalla Comunità europea, che finanzierà il Parco, e credo che non ci sia un ente migliore per la tutela degli animali e della biodiversità”.
“Purtroppo – ha aggiunto il primo cittadino – questi animali non sono autoctoni e abbattimenti del genere ci saranno in molte altre parti della Toscana. L’eradicazione è dunque necessaria perché i mufloni danneggiano le produzioni agricole dell’isola in modo irreparabile”.
Gli animalisti affermano che sono pochi i mufloni rimasti al Giglio – tra i 25 e i 40 -, dopo l’abbattimento, negli scorsi anni, di un centinaio di esemplari, “colpevoli” di “non essere non autoctoni dell’isola”. Dopo il Giglio, si spiega, toccherà alle altre isole: “Il piano dell’ente Parco prevede la cattura e l’uccisione dei mufloni in tutto l’Arcipelago toscano”.
Il muflone europeo, ovis orientalis, si ricorda, “è l’antico antenato di tutte le pecore domestiche. È presente nelle isole mediterranee da circa 10.000 anni. Al Giglio, i mufloni presenti oggi sono la popolazione residua di un progetto di conservazione realizzato negli anni ’50 che ha contribuito a salvare la specie dall’estinzione in un periodo in cui era in serio pericolo”.
di Redazione
20 Novembre 2021
(Fonte TGCom24 | Animali)
Foto Afp