A Shenzhen vietata carne di cane e gatto. Appello per chiudere i mercati umidi

La città cinese di Shenzhen ha vietato il consumo alimentare di carne di cane e gatto.

Il divieto entrerà in vigore dal prossimo primo maggio: “Cani, gatti e animali domestici hanno stabilito una relazione molto più stretta con gli umani più di qualsiasi altro animale e vietare il consumo di cani, gatti e altri animali domestici è una prassi comune nelle nazioni sviluppate e a Hong Kong e a Taiwan. Questo divieto risponde all’appello e allo spirito della civiltà umana”, recita l’ordinanza voluta dalla metropoli alle porte proprio di Hong Kong.

La decisione arriva dopo il blocco al consumo di carne di animali selvatici con la pandemia di coronavirus. E sempre per il coronavirus, risulterebbero bloccati anche i cosiddetti “mercati umidi”, dove si vendono animali vivi che vengono macellati sul posto. Luoghi tremendi, spesso angusti e sporchi, che vedono convivere insieme venditori, acquirenti e ogni tipo di animale, dai serpenti ai maiali, fino ai coccodrilli e i pipistrelli, specie da cui sarebbe partito il COVID-19. Questi mercati umidi, secondo il Daily Mail, sarebbero ancora in perfetto funzionamento e affollato di compratori nella città di Guilin. Una circostanza quest’ultima però difficile da verificare.

Intanto Animal Equality ha lanciato oggi una campagna diretta alle Nazioni Unite per chiudere immediatamente i mercati di tutto il mondo. Nel video che pubblichiamo sopra, girato da investigatori dell’associazione, si vedono cervi, procioni, coccodrilli e cani che vivono in condizioni igienico-sanitarie inaccettabili, ingabbiati e sottoposti a fame, sete e malattie. È in questi mercati non regolamentati che hanno avuto origine malattie come la SARS e dove gli scienziati ritengono che la COVID-19 abbia avuto inizio. «Se prendi gli animali selvatici e li metti in un mercato con animali domestici o altri animali, dove c’è la possibilità per un virus di fare il salto di specie, stai creando una super autostrada per i virus per passare dall’animale selvatico all’uomo. Non possiamo più tollerarlo. Voglio che i wet market siano chiusi per sempre», ha detto Ian Lipkin, esperto di malattie infettive. E secondo il  Centers for Disease Control and Prevention «gli scienziati stimano che più di 6 su 10 malattie infettive conosciute dagli esseri umani sono state diffuse dal contatto con gli animali, e 3 su 4 delle nuove o emergenti malattie infettive provengono dagli animali».

Noi de Le Iene abbiamo da sempre sostenuto la campagna mondiale per mettere al bando il consumo di carne di cani e gatti, usanza tradizionale di alcuni paesi dell’Asia. Lo abbiamo fatto anche sostenendo le battaglie e le “missioni” dell’attivista Davide Acito. Lo avevamo conosciuto qualche tempo fa in un servizio, di Giulia Innocenzi e Francesca Di Stefano, sul terribile festival di Yulin, in Cina. Un festival durante il quale per strada viene venduta e comprata la carne di cane. Quello che abbiamo visto a Yulin in quei giorni è drammatico: cani uccisi davanti agli altri cani, macellati per strada e zero rispetto delle più basilari norme igieniche.

Acito grazie alle sue lotte è riuscito a salvare centinaia di cani e a ottenere delle risposte dalle istituzioni, e non ha intenzione di fermarsi. Uno di questi cani salvati dalla Cina, una dolcissima rottweiler di nome Deye, sta ancora aspettando di essere adottata!

(Fonte Sito di “Le Iene” Mediaset)

2 aprile 2020

https://www.iene.mediaset.it/2020/news/shenzhen-vietata-carne-cane-gatto_745495.shtml