I ratti giganti africani sono la nuova frontiera degli animali da fiuto: vengono addestrati con successo per fermare il contrabbando di animali esotici.
Avrete sicuramente sentito parlare di cani da fiuto, ma ci sono anche altri animali che potrebbero svolgere lo stesso compito: quello di individuare odori specifici e segnalarli a noi umani.
La nuova frontiera di questo mestiere fondamentale sono i ratti, per la precisione i ratti giganti africani (Cricetomys ansorgei), che l’associazione APOPO sta addestrando da anni a eseguire vari compiti. L’ultimo in ordine di tempo è la ricerca olfattiva di animali esotici (o parti degli stessi) che vengono contrabbandati negli aeroporti di tutto il mondo: un primo tentativo di addestramento andato a buon fine è raccontato in uno studio pubblicato su Frontiers in Conservation Science.
FIUTO DA RATTO. C’è un motivo semplice per cui i ratti giganti africani sono stati scelti (ormai da qualche anno) come potenziali sostituti dei cani: hanno un olfatto eccezionale, e sono abbastanza intelligenti da poter venire addestrati a svolgere compiti di ricerca e segnalazione. Senza contare che, rispetto ai cani, i ratti sono di dimensioni più ridotte (per quanto possano sfiorare il metro di lunghezza, coda compresa) e possono quindi infilarsi in spazi più stretti.
Sono già stati utilizzati in passato per operazioni di sminamento ma anche per individuare certi batteri responsabili della trasmissione della tubercolosi; il team di APOPO ha dunque deciso di verificare se fosse possibile insegnare loro a riconoscere gli odori di certe specie animali.
LAUREA A PIENI VOTI. La prima tornata di addestramento ha coinvolto 11 ratti, 8 dei quali alla fine del percorso si sono laureati a pieni voti in detection olfattiva. Percorso che ha previsto anche insegnare loro a interagire con un umano, segnalandogli un odore sospetto: i ratti hanno imparato a riconoscere le quattro specie campione (pangolini, elefanti, rinoceronti e anche una specie di albero africana), e a individuare il loro odore in mezzo a centinaia di altri aromi potenzialmente distraenti (i contrabbandieri usano materiali odorosi per mascherare la loro merce, soprattutto chicchi di caffè e candeggina).
Il prossimo passo sarà armarli di una piccola tuta con un campanello appeso al collo: i ratti impareranno che, quando individuano un odore, devono suonarlo, per attirare l’attenzione del collega umano. Finora, comunque, si tratta di esperimenti condotti in laboratorio: la vera prova sarà la loro prima uscita sul campo.
7 novembre 2024
(Fonte Focus)