La scoperta è avvenuta nel corso di una campagna di scavi archeologici effettuata nei pressi della località di Sarmiento, a circa 150 chilometri a ovest di Comodoro Rivadavia. Gli esperti hanno rinvenuto lo scheletro di un canide maschio con chiare prove di essere stato utilizzato per il trasporto di merci dalle popolazioni di cacciatori-raccoglitori che abitavano la regione.
Le ossa erano in buone condizioni e le analisi hanno permesso di sapere che questo cane, che i ricercatori hanno chiamato Huachen, è vissuto nel XVII secolo, aveva tra i 2 e i 3 anni al momento della morte, era di corporatura media e pesava circa 19 chilogrammi. La presenza poi di diverse osteopatologie nelle vertebre toraciche, lombari e nell’osso sacro dell’animale ha portato gli archeologi a stabilire che queste modificazioni sono il risultato dello stress fisico causato dal carico di peso sulla colonna vertebrale del cane.
“La scoperta di questo cane ha profonde implicazioni per la comprensione dei gruppi di cacciatori-raccoglitori che abitavano la Patagonia in passato. Queste società avevano un’elevata mobilità e per millenni hanno spostato tutte le loro merci a piedi, quindi questo studio mostra che i cani aiutavano nel trasporto di oggetti e merci verso queste popolazioni locali”, ha spiegato Leandro Zilio, ricercatore di Conicet e autore principale del lavoro.
Una volta identificate le modifiche nella colonna vertebrale del cane, gli scienziati hanno iniziato a escludere le possibili cause che avrebbero potuto generare queste deformazioni attraverso diversi studi con immagini di tomografia computerizzata e radiografie. Inoltre, insieme ai geologi, hanno analizzato il processo di formazione del sito per identificare se queste modifiche potrebbero essere avvenute dopo la morte del cane o se sono avvenute durante la vita dell’animale.
Si è quindi concluso che il cane viveva accanto a un gruppo di cacciatori-raccoglitori nella Patagonia centrale e veniva utilizzato per trasportare oggetti durante i viaggi o i tour che queste popolazioni compivano regolarmente. “Lo studio di Huachen ci permette di riconoscere lo stretto legame che esisteva tra le popolazioni di cacciatori-raccoglitori e i cani. Come tutti i membri del gruppo umano, durante i viaggi e la ricerca di risorse i cani dovevano spostare oggetti”, ha aggiunto Zilio.
Il ritrovamento rappresenta anche il primo ritrovamento sudamericano di questo tipo. Dato che la presenza di cani nei siti archeologici della Patagonia è scarsa, i ricercatori hanno sottolineato che Huachen ci permette di approfondire le nostre conoscenze sulla presenza di questi animali nella regione. La ricerca è stata riportata in un articolo pubblicato sul Journal of Archaeological Science: Reports. Il documento evidenzia la complessità e la diversità delle relazioni che esistevano tra uomo e animale in passato, il legame speciale tra le persone con il cane come animale domestico e l’importanza di questo animale tra i gruppi di cacciatori-raccoglitori ad alta mobilità nella Patagonia centrale.
di Ivo Albertucci
Fonte LA STAMPA | LaZampa.it