Bonus animali domestici 2024, le novità in gazzetta ufficiale: cos’è, chi ne ha diritto e come richiederlo

Con l’uscita in Gazzetta Ufficiale della Legge di bilancio 2024 è arrivata l’ufficialità da parte del governo dell’istituzione del Bonus animali d’affezione. Erano diversi anni che se ne parlava, ma per mancanze di risorse le proposte e gli emendamenti avanzati al Mef non erano mai arrivati alla promulgazione. Ora c’è, anche se non sarà per tutti e in versione decisamente più ridotta rispetto a quanto era stato inizialmente ipotizzato. Andiamo a vedere chi potrà richiederlo e cosa è stato previsto in bilancio.

Al comma 207 delle Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici si legge “nello stato di previsione del Ministero della salute è istituito un fondo destinato a sostenere i proprietari di animali d’affezione nel pagamento di visite veterinarie e operazioni chirurgiche veterinarie nonché nell’acquisto di farmaci veterinari”. Per questo fondo “è stato disposto uno stanziamento pari a 250 mila euro per l’anno 2024, 250 mila euro per l’anno 2025 e 250 mila euro per l’anno 2026”, 750 mila euro in tre anni a cui potranno “accedere i proprietari di animali d’affezione che abbiano un valore dell’Isee inferiore a 16.215 euro e un’età superiore a sessantacinque anni”.

Parlando di “animali d’affezione” si presume che verranno inclusi tutti gli animali da compagnia di cui si può certificare una proprietà quindi: cani, gatti, furetti, uccelli (ad esclusione del pollame), roditori e conigli. Bisognerà attendere altre specifiche per sapere se verranno inclusi anche anfibi, invertebrati e animali acquatici.

Oltre al fondo istituito dalla legge di bilancio, è sempre valida la detrazione delle spese veterinarie nella dichiarazione dei redditi, che quest’anno si potranno presentare fino al 30 settembre per il 730 e fino al 30 novembre per gli altri modelli. Come prevede l’articolo 15, comma 1, lettera c-bis del Tuir, spetta “una detrazione Irpef del 19% delle spese veterinarie sostenute nell’anno fino ad un importo massimo di 550 euro, per la parte che eccede la franchigia di 129,11 euro”.

Il limite di detraibilità è unico per tutte le spese veterinarie sostenute, indipendentemente dal numero di animali posseduti. La possibilità di portare in detrazione tali spese è limitata “alle sole spese veterinarie sostenute per la cura di animali legalmente detenuti, a scopo di compagnia o per la pratica sportiva”, certificabili con microchip, mentre “non sono detraibili le spese per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare e di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole, né in relazione ad animali utilizzati per attività illecite”.

In questo caso non ci sono limiti Isee e le spese veterinarie ammesse alla detrazione riguardano le prestazioni professionali rese dal veterinario, l’acquisto di medicinali veterinari prescritti, spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie accreditate, al fronte di fattura o scontrino parlante. Come riporta la guida alla compilazione del 730 dell’Agenzia delle entrate, la detrazione massima è inferiore a 80 euro. Per fare un esempio pratico, se nel 2023 sono state sostenute spese veterinarie per un totale di 600 euro, nella dichiarazione dei redditi andranno indicati comunque 550 euro, e la detrazione del 19 per cento sarà calcolata su un importo di 420,89 euro, al netto della franchigia. Pertanto il rimborso sarà di 79,97 euro.

(Fonte LA STAMPA | LaZampa)