La vita con loro si nutre del piacere di stare insieme
Il rapporto dell’uomo con gli animali riserva sempre delle sorprese piacevoli che mi convincono che la distinzione tra animale umano e animale non umano è una distinzione puramente di comodo, per evitare le grandi difficoltà che sorgerebbero, sotto il profilo legale ed economico, se si riconoscesse – anche dal punto di vista giuridico – paritetica la relazione uomo/animale.
Ma non è di questo che voglio parlare in questo articolo, essendo un tema molto complesso, che meriterebbe un approfondito confronto tra competenze e saperi diversi.
Raccolgo tuttavia sempre più evidenze di quanto, la maggior parte delle persone, considerino l’animale come un essere senziente, capace di emozioni e desideri uguali ai nostri.
Inizio con un episodio di vita vissuta in prima persona: sono in spiaggia, vicino al mio lettino c’è una coppia con un Dog de Bordeaux placidamente disteso sul suo asciugamano, all’ombra della sedia a sdraio della persona che vive con lui. Decido di fare una passeggiata sul bagnasciuga per raggiungere la spiaggia libera- attrezzata dal Comune per ospitare i cani e vedo cani sdraiati sui lettini accanto alle persone che si rilassano insieme sotto l’ombrellone e altri che giocano con i loro proprietari in acqua o con altri cani, vicini di sdraio. Uomini e animali a stretto contatto, sereni e felici di passare un momento di relax insieme, lontani dalla routine della quotidianità di tutto l’anno, desiderosi di godersi la reciproca compagnia.
Poi apro il Corriere della Sera e trovo un articolo dal titolo: «L’albergo boutique per cani tra ciotole d’oro e Brahms. I gatti in gabbie a quattro piani (è arrivata la “chicken sitter”)». Il giornalista descrive una struttura dove vengono lasciati cani e gatti quando le persone che vivono con loro sono in vacanza, con pavimenti bianchi, musica alla frequenza di 432 Hz (frequenza che il biologo e compositore Emiliano Toso ha identificato, con i suoi studi, come la frequenza che li aiuta a rilassarsi), i cibi sono serviti in ciotole in maiolica placcata in oro 24 carati che evitano le infezioni, webcam h24 che consentono al proprietario di collegarsi se desidera comunicare con l’animale o se questo desse segni di ansia a restare senza di lui. E poi ancora divani ipoallergenici e schermo VHD su cui è proiettato un cartone animato.
In chiusura dell’articolo si parla anche del servizio di chicken sitter.
Io trovo queste due situazioni un modo per prendersi cura del proprio animale, un legame di amore che si esplica con modalità diverse, ma che ha un unico comune denominatore: il desiderio di far stare bene il pet con cui si vive, e anche di stare bene come persona che condivide la sua vita con un cane, un gatto, una gallina, un coniglio, ecc.
E termino citando alcuni passi di due testimonianze emotivamente forti che ho letto in un articolo sulla pagina curata dai detenuti della Casa Circondariale di massima sicurezza di Asti, la “Gazzetta Dentro”, con argomento un progetto di PetTherapy in carcere. Un detenuto scrive: “Separarsi da loro (gli animali) non sarà facile. Ma poter avere di nuovo la possibilità di prendersi cura di un animale ha significato tanto per uno come me, che sono un condannato a un fine pena mai… Grazie di avermi dato un’altra possibilità di inserimento facendomi capire che pure io , che sono stato un ragazzo irrecuperabile mi sento rieducato e inserito, recuperando la fiducia che avevo perso negli anni..”. E un altro detenuto aggiunge: “Consiglio a tutti questa esperienza perché ti fa capire tante cose belle della vita e, soprattutto, i valori della famiglia…”
Anche queste testimonianze di una esperienza con gli animali esprimono amore, parola che, secondo alcuni studiosi, deriva etimologicamente dal greco mao, che significa desiderio, ovvero un’attrazione viscerale, quasi animalesca, che si distingue da una attrazione mentale, razionale (https://www.etimoitaliano.it/2013/10/etimoligia-della-parola-amore.html).
Così è il rapporto che ci lega agli animali, un’attrazione, un desiderio di condividere la vita con loro e di renderli e renderci felici.