Agnelli stipati sul tir e soppressi dopo il viaggio choc, la denuncia degli animalisti: «Trasporto di animali killer»

Un camion proveniente dalla Romania è stato fermato dalle autorità e dall’Associazione Essere Animali e le violazioni riscontrate sono sconcertanti

 

La Pasqua si avvicina e, inevitabilmente, il numero di camion che trasportano agnelli dall’Est Europa aumentano. La domanda di carne d’agnello cresce e gli animali, verso i macelli italiani, aumentano a dismisura. E anche quest’anno l’Associazione Essere Animali ha attivato i controlli su strada a partire da Gorizia, per verificare le condizioni degli animali e documentare le eventuali violazioni

La denuncia

Già nella giornata di ieri, martedì 28 marzo, i controlli effettuati hanno permesso di riscontrare subito numerose problematiche. Ma ad accendere i riflettori sul fenomeno ci ha pensato un camion – fermato all’altezza di Altedo, in provincia di Bologna – proveniente dalla Romania, che presentava una situazione molto grave per gli animali. Il team investigativo di Essere Animali ha subito allertato le autorità che sono intervenute insieme ai veterinari della ASL locale. Un viaggio killer per molti agnelli che ha portato alla soppressione di alcuni esemplari. 

I controlli

I controlli hanno riscontrato una situazione di sovraffollamento estremamente grave, con oltre 200 animali in più rispetto al carico previsto. A causa di queste condizioni, gli agnelli si calpestavano fra loro. Tre animali non erano più in condizioni di proseguire il viaggio e per questo le autorità sanitarie italiane hanno deciso di abbatterli sul posto. Uno degli agnelli era rimasto incastrato con una delle zampe nelle partizioni del camion durante le fasi di carico alla partenza: si tratta di un fatto molto grave, su cui il trasportatore non ha vigilato adeguatamente e che dopo 14 ore di viaggio ha concorso alla tragica fine dell’animale. 

La sanzione

Secondo quanto appreso dalle forze dell’ordine, il veicolo sarebbe stato poi multato ai sensi del D.Lgs. 25 luglio 2007, n. 151 che prevede le sanzioni per la violazione delle disposizioni del Regolamento europeo 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate. In particolare, le sanzioni sono state emesse per la presenza di animali che presentavano lesioni o patologie, per l’utilizzo di un mezzo non idoneo e non in grado di evitare sofferenze agli agnelli, oltre che per l’eccessiva densità di carico. Si tratta di una notizia scioccante, che dimostra ancora una volta quanto il trasporto di animali vivi sia una pratica da superare e quanto sia importante rivedere al rialzo e in maniera ambiziosa le norme che dovrebbero tutelare gli animali durante i viaggi.

L’appello degli animalisti

«Rinnoviamo il nostro appello al Governo italiano affinché non chiuda gli occhi di fronte a questi episodi e faccia la propria parte per risolvere il problema alla radice. Ben vengano controlli più serrati, come richiesto anche dal Ministero della Salute in una recente nota emanata alcuni giorni fa, ma essendo la Commissione europea attualmente impegnata in una revisione completa delle leggi in materia di protezione degli animali, è fondamentale che l’Italia sostenga cambiamenti concreti e più forti a difesa del benessere degli animali trasportati, come il divieto di trasporto di animali vivi su lunghe distanze e di animali non svezzati. Oggi, nella migliore delle ipotesi, riusciamo a far emettere sanzioni nei confronti dei trasportatori che violano una legge antiquata che non protegge concretamente gli animali. Domani vogliamo che questi camion non partano più», dichiara Chiara Caprio, Responsabile relazioni istituzionali di Essere Animali.

I numeri

Nel 2022, su un totale di oltre 2 milioni di agnelli macellati nel nostro Paese (fonte Istat), ben 653.303 animali provenivano dall’estero, principalmente da Ungheria e Romania. Si tratta di animali spesso ancora non svezzati, strappati alle loro madri a pochissime settimane di vita e costretti a sopportare viaggi della durata anche di 30 ore all’interno di camion che possono essere inadeguati e sovraffollati. Nell’Unione europea, l’Italia è il primo importatore di agnelli vivi, davanti a Francia e Grecia.

di Niccolò Dainelli

29 Marzo 2023

(Fonte LEGGO)