Lasciano il posto sicuro per aiutare gli animali: sboccia il «Seme di gaia»

I coniugi Rossana e Fabio Giusti hanno dato vita a una fattoria vegana e rifugio per animali abbandonati a Rignano sull’Arno. «Ora siamo felici, tutto ha un altro sapore»

«Non abbiate paura di mollare tutto e saltare nel vuoto. Cambiare vita si può. E vi renderà più felici». Rossana Spampinato e Fabio Giusti, marito e moglie, lo hanno fatto davvero. Lei era imprenditrice, gestiva un’azienda di import export di prodotti biologici, con tre dipendenti. Lui era socio di un’agenzia immobiliare, tutti i giorni impegnato nella compravendita di casa. Ma qualcosa non andava. Ogni giornata era una recita: «Non vivevamo per noi stessi, ma per gli altri, per la produzione e la performance dentro un sistema in cui siamo incanalati, che da una parte ci sostiene economicamente, ma dall’altra ci incatena. Vivevamo ogni giorno come se avessimo delle maschere, con l’obiettivo di essere le persone che gli altri volevano».

Poi un giorno visitano Rignano sull’Arno, paese in provincia di Firenze. E s’innamorano di una vallata meravigliosa. Sentivano il richiamo della natura e il desiderio di immergersi in essa, per aiutare le creature più fragili. Come gli animali. «Ho pensato che sarebbe stato bellissimo occuparsi degli animali più indifesi, quelli feriti, quelli abbandonati, quelli sotto sequestro». Un lampo di idea, che piano piano prende forma nella mente di Rossana e Fabio. Lei sicurissima, lui più indeciso. Poi si convince anche lui. E così nel 2019 nasce «Il seme di Gaia», fattoria vegana e rifugio per animali maltrattati. «Qui si crea comunità e si semina fratellanza» dicono loro. Che adesso sono felicissimi.

«Adesso sentiamo di vivere la vita nella sua pienezza, finalmente a 360 gradi. Qui viviamo la purezza e tutto ha un altro sapore». Fabio ha totalmente abbandonato il lavoro per come l’aveva conosciuto finora, mentre Rossana per qualche ora alla settimana è impegnata nella realizzazione di siti internet. Con loro vive la figlia di Rossana, 14enne. La fattoria è disponibile anche per organizzare pranzi o eventi, realizza bomboniere solidali e organizza momenti di forest bathing, una pratica di benessere basata sulla natura che migliora la naturale capacità di adattarsi al cambiamento. Alla fattoria di Rignano la famiglia è fatta anche (o forse soprattutto) dagli animali. C’è Tamburino, salvato da un piccolo allevamento familiare di conigli da carne. C’è Lucina, un’asinella dell’Asinara che arriva proprio dall’isola, dove gli asini originari, non sono più tutelati come si deve e così la razza bianca con gli occhi azzurri si sta estinguendo. C’è la maialina Mamy, ultima di un allevamento che aveva deciso di chiudere i battenti. Sei ettari di natura e felicità. L’essenza di questo posto, come scritto nel sito della fattoria, è contenuta nelle parole di William Blake: «Vedere il mondo in un granello di sabbia, e il cielo in un fiore di campo, tenere l’infinito nel palmo della mano, e l’eternità in un’ora».

di Jacopo Storni
03 Gennaio 2023
(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA |BUONE NOTIZIE)