I militari del Reparto Operativo – Sezione Operativa Centrale del Raggruppamento Carabinieri Cites, con la collaborazione del Nucleo CC Cites di Roma Distaccamento di Civitavecchia, hanno eseguito un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Viterbo presso un allevamento di Cani Lupo Cecoslovacchi, che ha portato al sequestro di 23 esemplari, le cui caratteristiche sono riconducibili a lupi selvatici, ovvero ad incroci fra le due specie. Una persona è stata deferita all’Autorità giudiziaria. Il lupo selvatico rientra tra le specie particolarmente protette dalla Convenzione di Washington che tutela la fauna selvatica omeoterma; inoltre fa parte dell’elenco degli animali pericolosi per la cui detenzione è necessaria apposita autorizzazione. I reati ipotizzati sono la detenzione illegale di specie particolarmente protette dalla Cites e la loro tenuta in condizioni non compatibili con la loro natura.
Alcuni esemplari posti sotto sequestro, tre femmine e nove cuccioli, sono stati immediatamente trasferiti presso il Parco Faunistico «Monte Amiata». All’attività ha partecipato l’Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana) che ha fornito un contributo per il riconoscimento della specie.
In Italia attualmente esistono oltre 100 allevamenti di cani appartenenti alla razza lupo cecoslovacco, un cane di taglia medio-grande appartenente al gruppo dei pastori e bovari. L’attività dei Carabinieri forestali ha messo in evidenza l’illecita prassi compiuta da alcuni allevatori di incrociare cani di razza lupo cecoslovacco con esemplari di lupo selvatico, per migliorarne le caratteristiche genetiche e morfologiche. I cuccioli nati da tali incroci, che possono costare fino a 3.000 euro, sono destinati alla vendita a cittadini privati e potenzialmente possono costituire un pericolo per l’incolumità pubblica, considerato che sono esemplari con forti caratteristiche di selvaticità.
17 Aprile 2021
(Fonte IL MESSAGGERO | Roma News)