La Federazione che raccoglie i principali gruppi ambientalisti e animalisti italiani scrive al presidente del Consiglio: «Adeguiamo la Carta, non perdiamo questa occasione»
L’inserimento in Costituzione — all’articolo 9 — della tutela non solo del paesaggio e del patrimonio storico, ma anche degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali, come esseri senzienti. E il pieno coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e di protezione animale nelle iniziative previste dalla nuova versione del «Piano nazionale di ripresa e resilienza». Sono queste le principali richieste portate avanti dalla Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente — nata nel 2012 per iniziativa di Enpa, Lav, Leidaa, Lndc e Oipa, e che oggi raccoglie una sessantina dei principali gruppi animalisti e ambientalisti italiani — al nuovo governo che al momento dell’insediamento si è autoproclamato «ambientalista».
La Federazione, con una lettera, ha chiesto di incontrare il premier Mario Draghi e il neo-ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Nella missiva, le associazioni hanno manifestato apprezzamento per le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio e chiarito come «l’obiettivo, che da sempre consideriamo conciliabile “con il progresso e il benessere sociale”, richiede, come Lei ha affermato, “un approccio nuovo” e, per così dire, multi settoriale». La scelta di creare un ministero per la Transizione ecologica — prosegue la missiva — «è del tutto coerente con questa impostazione», e l’innovazione non potrà che assumere «la forma più avanzata e, sul modello dell’art.20 della Costituzione tedesca [Protezione dei fondamenti naturali della vita e degli animali]», includendo esplicitamente, «”nell’interesse delle future generazioni”, anche la tutela degli ecosistemi, della biodiversità e degli animali», come previsto — già — da molti disegni di legge costituzionali all’esame della competente commissione del Senato. «Siamo fermamente convinti – proseguono le associazioni — che non si possa perdere l’occasione, storica, di dare rango costituzionale alla tutela degli animali, allineando la nostra Carta ai migliori esempi europei, e confidiamo, signor presidente, che il Suo governo condivida la nostra posizione e agisca di conseguenza». Non solo, in vista di uno dei primi compiti che vedrà impegnato il governo, le associazioni chiedono di essere consultate nella rielaborazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Brambilla (Leidaa): «Un’unica voce per portare avanti le istanze»
Un’iniziativa che vede in prima linea la Fiadaa, desiderosa di «parlare con una sola voce», per chiedere il riconoscimento di alcuni diritti fondamentali degli animali: «Ognuno di noi deve continuare a perseguire le proprie, importanti, battaglie. Ma su alcuni temi la nostra voce non può che essere unica, per dialogare con il governo. E per questo si sono unite non in un coordinamento, ma in una confederazione,che parla anche attraverso un proprio giornale», spiega al Corriere della Sera Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’ intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Leidaa, la Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente. «Mai come in questo momento, che vede al governo una così ampia maggioranza, e una comunione di intenti tra le diverse forze politiche, è necessario che le tante associazioni animaliste e ambientaliste presenti sul nostro territorio si presentino come un fronte comune, con un’unica voce», aggiunge. La Federazione «è un soggetto istituzionale che interpreta le istanze di quei 32 milioni di italiani che convivono con almeno un animale domestico e che guardano a tutte le associazioni come riferimento. Siamo certi — conclude Brambilla — che questo governo vorrà ascoltare le nostre richieste e adeguare la Carta costituzionale a quella che è la volontà della maggioranza della popolazione, come già avvenuto in altri Paesi».
Rocchi (Enpa): «Il futuro si costruisce su diritti condivisi»
«Chiediamo di considerare la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, obiettivi che non si possono raggiungere se non attraverso la tutela delle specie animali. Se consideriamo l’ambiente il grande spettacolo della natura non possiamo prescindere da chi ne è protagonista: le specie viventi, gli animali tutti», aggiunge Carla Rocchi, presidente Enpa. Mai come in questo tempo tanto difficile e complesso «è emersa la evidenza che il mondo si salva, il futuro si costruisce se si riconoscono diritti condivisi. Il volontariato animalista è tra i più aperti a questa evidenza proprio perché si misura ogni giorno nella difesa dei diritti dei più deboli tra i deboli. L’obiettivo è quello di far riconoscere anche a livello normativo questo valore imprescindibile».
La Federazione — insomma — «porta avanti temi che già sappiamo essere forti nell’opinione pubblica. E che devono avere voce autorevole nei confronti delle istituzioni», chiarisce Gianluca Felicetti, presidente della Lav, ricordando come sono state numerose negli anni le proposte di legge presentate. «Il tema è maturo, non solo nel Paese ma anche a livello parlamentare. Servono atti concreti, che vadano oltre le parole di circostanza: possiamo prendere esempio dalle buone pratiche di Paesi a noi vicini, come Austria, Germania, Svizzera, ma anche da altri più lontani. Paesi come Spagna e Francia ad esempio hanno già istituito ministeri per la transizione. Siamo sulla buona strada».
Comparotto (Oipa): «Dal cuore alla Costituzione, il passo è breve»
«È un bene che il nuovo presidente del Consiglio voglia inserire in Costituzione i concetti di ambiente e di sviluppo sostenibile, come dichiarato nel discorso al Senato del 17 febbraio». Il Senato «ha già da mesi questo tema all’ordine del giorno. Siamo di fronte quindi a un’occasione storica. La tutela che noi vogliamo deve riguardare esplicitamente anche gli ecosistemi, la biodiversità e gli animali», sottolinea Massimo Comparotto, presidente dell’Oipa. «Nelle Costituzioni di Paesi come la Svizzera, l’Austria e la Germania questa norma c’è già. E il trattato sul funzionamento dell’Unione europea già definisce gli animali “esseri senzienti”. Chiediamo dunque al Governo e al Parlamento di ascoltarci e di prevedere la tutela degli animali in questa grande riforma: dal cuore alla Costituzione il passo è breve».
* Della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente fanno parte oltre sessanta associazioni di cui, come fondatrici:
Ente Nazionale Protezione Animale, Lega Antivivisezione, Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, Lndc – Animal protection, Organizzazione Internazionale Protezione Animali;
come federate:
AAE Conigli, AiutiamoFido, Amici Animali Onlus, Amo gli animali onlus, Anima equina, Animal Aid Italia, Animal Equality, Animalisti italiani onlus, Anima meticcia, Anita, Anpa, Arca Colonia felina della Piramide onlus, Arca amica, Arca della Valle, Ass. difesa animali Arco (Ada), Associazione vegani italiani (Assovegan), Balzoo, Bauckingham palace, Big brother, Camminiamo insieme, Cani e mici per amici, City angels, Collettivo animalista, Con Fido nel cuore, Cuori e zampe, Diamoci la zampa, Earth, Eolo a 4 zampe, Filippo semplicemente amore, Frida’s Friends, Gaia Italia, IAPL Italia, I cani di Anna, I favolosi cani Ottanta, Impronte amiche, Italian horse protection, Le orme onlus, L’unione fa la forza, Mondo gatto, Noi animali, Oasi degli animali, Oita – save the pets, Ombre a quattro zampe, Podenco’s angel rescue, Progetto no macello, Progetto Islander, Randagi per caso, Rifugio del micio, Samu Italia, SOS Gaia, SOS Levrieri, Tartamondo, Una luce fuori dal lager, Universo Di Maio, Voce animale, Zampe d’oro, Zampette felici. Sono legate da un patto di scopo la Lega Abolizione Caccia, la Lega Italiana Protezione Uccelli, la Federazione Nazionale Pro Natura e Marevivo e Wwf.
di Silvia Morosi
22 Febbraio 2021
(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA | Animalia)
Getty Images in copertina