ESTERI
“Era tristemente chiuso nel suo mondo, non parlava, non interagiva, le crisi erano terribili”. Così la mamma di Leon, un bimbo inglese di 4 anni, ricorda com’era suo figlio prima di conoscere Fern, una cagnolina di razza cocker spaniel. La donna ora è impegnata in prima persona per far conoscere a tutti l’importanza della pet therapy.
“È stato amore a prima vista. Abbiamo visto una scintilla nei suoi occhi: era la prima volta”. Gli occhi sono quelli di Leon Kirby-Bulner, un bimbo inglese di 4 anni, autistico. Fino al 2017 il piccolo è rimasto chiuso nel suo mondo, incapace di comunicare ogni tipo di emozione. Poi è arrivata Fern, una cocker spaniel di due mesi, Leon aveva appena un anno: “Sono diventati inseparabili fin dal primo momento – racconta mamma Hayley, 44enne, a Metro.co.uk – Le prime interazioni di Leon non sono state con noi, né con altri esseri umani, ma con Fern. E adesso è un chiacchierone”. Fern è diventata la “migliore amica” di Leon.
La cagnolina è una giocherellona, ma sa essere serissima quando è necessario: ad esempio, piazzandosi davanti alle scale quando il bimbo rischia di rotolare giù o impedendogli di sbattere la testa per terra o contro il muro, facendo da cuscinetto. Ma non è tutto. Hayley, che gestisce un’attività di falconeria col marito Karsten, ad Andover, nell’Hampshire, ha aggiunto: “L’aiuto che Fern ci dà ogni giorno non può essere sottovalutato. Tra le altre cose, aiuta Leon – che ormai non esita a chiamare ‘Mancub’, ‘cucciolo d’uomo’, il soprannome di Mowgli del Libro della Giungla – a calmarsi quando ha una delle sue crisi o a a confortarlo quando serve”.
Eppure, il ruolo della Pet Therapy e dei cani di accompagnamento per disabili e persone soprattutto bambini affetti dai disturbi dello spettro autistico non è noto a tutti. Ma davanti agli incredibili risultati sul loro piccolo Leon, i Kirby-Bulner hanno deciso di impegnarsi per far conoscere a tutti quanto un cane possa cambiare la vita e aiutare altre famiglie con bambini autistici a trovare l’amico del cuore a quattro-zampe che potrà restituire loro il sorriso. “Dopo aver visto l’enorme impatto che Fern ha avuto sulle nostre vite, e soprattutto su quella di Leon, il nostro sogno è tendere la mano ad altre famiglie nelle nostre condizioni” ha detto Hayley al giornale Metro.
“Ricordo come stava Leon prima: era tristemente chiuso nel suo mondo, non parlava, non interagiva, le crisi erano terribili, una volta rischiò di soffocare perché aveva tentato di ingoiare una scheggia del suo letto” racconta la mamma, che ammette: “Leon preferisce Fern a noi, in ogni caso, è con Fern che il rapporto è più profondo”. Su Facebook, sono già migliaia a seguire il profilo dedicato ad una raccolta fondi, e pieno di immagini di Leon e Fern.
di Biagio Chiariello
29 DICEMBRE 2020
(Fonte Fanpage.it)