Licenza di uccidere ai cacciatori lombardi: potranno sparare a 20mila piccioni

„Lo stabilisce un decreto di Regione Lombardia sul controllo della specie ‘colombo di città”

Licenza di uccidere ai cacciatori lombardi: potranno sparare a 20 mila piccioni „ n Lombardia 600 cacciatori saranno autorizzati a uccidere 20 mila piccioni. Lo ha deciso la Regione con un decreto sul controllo del ‘colombo di città’ che dovrebbe “prevenire danni all’agricoltura nel periodo 20 settembre 2020 – 20 gennaio 2021”, come si legge in una nota del Pirellone. Sono stati autorizzati al controllo 600 cacciatori, su 736 richiedenti. Le deroghe al prelievo venatorio sono state approvate dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. L’obiettivo della caccia, ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, dovrebbe essere quella di ridurre i danni ai campi di frumento, girasole, mais, orzo, pisello, riso e soia. Secondo quanto dichiarato da Rolfi i piccioni porterebbero inoltre rischi sanitari negli allevamenti di animali. A Milano saranno 88 i cacciatori che potranno uccidere gli uccelli. Nel corso del periodo autorizzato, ognuno di loro sarà autorizzato a eliminarne fino a 33, con un massimo di 30 al giorno. Caccia e fauna selvatica in Lombardia Nel corso degli ultimi anni sono state diverse le concessioni che la giunta leghista ha fatto alla categoria dei cacciatori, tanto che lo scorso giugno la Regione si era detta persino pronta ad istituire il marchio “cacciato in Lombardia” e nello stesso mese aveva dato il via libera alla caccia di storni e colombi: in totale ne verranno uccisi 60 mila. Da ridere, se non fosse tragico, poi l’obbligo imposto ai guardiacaccia di indossare giubbini catarifrangenti, secondo le associazioni ambientaliste un chiaro regalo ai bracconieri. Nel frattempo alla fine dello scorso anno il WWF aveva denunciato una situazione drammatica per la fauna selvatica in Lombardia. “Abbattimento di specie protette ed uso di richiami acustici vietati sono i reati più frequenti- spiegava Antonio Delle Monache, coordinatore delle guardie WWF in Lombardia-. Pettirosso, capinera, beccafico, balia nera, torcicollo, pispola, fringuello, ballerina bianca, fanello, peppola, spioncello, migliarino di palude, cinciarella, codirosso spazzacamino, frosone, codirosso, tottavilla: sono 17 le specie protette trovate nei carnieri di cacciatori che continuano a praticare un’attività venatoria che porta alla ‘desertificazione faunistica’ delle nostre campagne”. Desertificazione che vede la scomparsa dei competitor dei colombi, favorendone presumibilmente l’aumento. 

di E.D.

16 settembre 2020

(Fonte MilanoToday)