L’addio a Francesco Accolla, giornalista e poeta innamorato di Roma

Francesco Giovanni Accolla si era trasferito a Miami: “In Italia non c’è più speranza.

Il ricordo di Simona Chipi

 

E’ scomparso all’età di 56 anni, stroncato da un infarto a Miami, città dove aveva deciso di vivere e lavorare dopo aver lasciato Roma, Giovanni Francesco Accolla, giornalista di razza e fine letterato, nonché appassionato di Roma e della romanità. Accolla lascia moglie e due figli. Insegnava Letteratura italiana all’Università di Miami.

Il ricordo della collega e amica Simona Chipi: “Violato, vilipeso, sfruttato, esaltato o addirittura santificato, al corpo delle donne non serve una mistica della carne per essere in ogni senso, anche e contemporaneamente, corpo e anima viva nel mondo, testimone di piccoli e per nulla trascendenti miracoli quotidiani, mezzo di interazione naturale con l’essenza della vita. Per questo un volto di donna può diventare un’immagine votiva priva di inganni, equivoci o divisioni culturali”. Chiesi a Francesco di scrivere un pensiero critico su uno dei miei ultimi lavori, un olio su tela che apriva un ciclo sul Femminile. Questa fu la sua risposta, scritta di getto su WhatsApp solo guardando la foto che gli avevo inviato. Ma lui conosceva me.

Francesco conosceva tutti quelli che aveva incontrato. Sapeva vedere, sapeva capire, sapeva leggere. Sapeva interpretare e sapeva soprattutto restituire agli altri la sua conoscenza, la sua straordinaria cultura, la visione. E la speranza, anche quando faceva di tutto per camuffarla, vestendola di dolore. Attraverso i suoi scritti, i libri, le poesie, le sue corrispondenze dall’America dove a malincuore si era trasferito perché in questa Italia, diceva, la speranza se n’è andata, Francesco continuava ostinatamente a raccontarci il futuro e spiegarci che solo attraverso la conoscenza la più brutta realtà può, in qualche modo, divenire bella. Quando mi chiese se ciò che aveva scritto andasse bene, gli mandai questo messaggio: Resti sempre una raffinata e struggente testa pensante con quella lieve sfumatura di supercazzola che ti rende unico. Mi rispose con un cuore. Questo era Giovanni Francesco Accolla, amico e poeta”.
24 ottobre 2018
(Fonte AffariItaliani.it )