Giornata del cane randagio, un animale domestico su tre nel mondo non ha una casa

I dati del report «State of pet homlessness». Il 35% di cani e gatti è un senzatetto. E la percentuale rischia di aumentare: il 15% degli attuali proprietari medita di abbandonare il proprio amico entro un anno 

Il 35% degli animali domestici nel mondo in realtà domestici non lo sono affatto. Nel senso che una casa non ce l’hanno. Vivono per la strada. Oppure si trovano rinchiusi nelle gabbie di un rifugio in attesa di un’adozione che per molti non arriverà mai. Si tratta di un dato sconvolgente che rischia tuttavia di diventare ancora più pesante: si stima infatti che il 15% degli attuali proprietari starebbe considerando di abbandonare il proprio nei prossimi 12 mesi, a causa di problemi di salute, abitazioni inadeguate,  mancanza di tempo per occuparsene e anche sopraggiunte difficoltà economiche. 

Sono due dei dati che emergono dal report «State of Pet Homelessness», uno studio internazionale sul fenomeno del randagismo, condotto da un team di esperti di benessere animale in collaborazione con Mars, una delle aziende leader per i marchi del pet food e del pet care. I risultati del report sono stati diffusi in occasione della Giornata internazionale del cane randagio, che si celebra ogni anno il 27 luglio.  

Quello dei cani e dei gatti senza tetto è un fenomeno che non conosce frontiere, anche se si manifesta in maniera differente nelle diverse aree del mondo. Negli Stati Uniti, per esempio, i cani e gatti «homeless» sono il 20%, ma la percentuale scende al 5% in Francia e nel Regno Unito e addirittura al 3% in Australia. Per contro, invece, in Cina si arrampica fino al 52%, in India si arriva a toccare il 69% e in Indonesia addirittura il 76%. Non tutti i Paesi sono mappati nel report, che ha preso in considerazione le principali fonti statistiche e di settore di ciascuna nazione, e anche l’Italia non è nell’elenco. Tuttavia i numeri danno un’idea della tendenza globale e suggeriscono che ancora molto deve essere fatto per prevenire gli abbandoni o per evitare le cucciolate incontrollate. Dallo studio emerge infatti che solo il 50% dei cani e il 60% dei gatti a livello globale sono sterilizzati.

Un altro aspetto preso in considerazione è quello degli animali che vengono perduti. Il numero è inquietante perché quasi la metà delle persone intervistate ha dichiarato, infatti, di aver perso un animale domestico in passato, e di questi quasi il 60% non è mai stato ritrovato. 

«Dal report emerge che il fenomeno degli animali domestici senza fissa dimora è un problema globale tanto esteso quanto complesso – commenta Yesim Uccelli, amministratrice delegata di Mars Italia e general manager di Mars Sud Europa -. In media, per ogni due cani o gatti che fanno parte di una famiglia ce n’è un altro che non ha la stessa fortuna. Non è questo il mondo che vogliamo per gli animali domestici. Noi cerchiamo di fare la nostra parte per costruire un mondo più a misura degli animali da compagnia, sostenendo iniziative, misure e politiche che promuovano la coesistenza virtuosa tra persone e animali». Mars è tra i gruppi che propongono ad esempio le politiche di accoglienza dei pet negli ambienti di lavoro, così da agevolare anche gli aspiranti adottanti, spesso restii nell’accogliere un cane in casa per le conseguenti difficoltà logistiche legate alle incombenze lavorative. Gli uffici pet friendly sono però sempre di più una realtà e Mars, che per prima applica questo principio di accoglienza, lavora per aiutare anche realtà ad aprire le porte ai pet dei loro collaboratori. C’è inoltre l’impegno a supportare 30 milioni di animali domestici a rischio nei prossimi cinque anni con iniziative e donazioni, come quella a Humane Society International per finanziare progetti in India, Sudafrica e Messico. «Abbiamo inoltre donato oltre 100 milioni di pasti e coperto la sterilizzazione di 30 mila animali e controlli medici veterinari per altri 100 mila». 

di Alessandro Sala

27 Luglio 2024

(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA | Animalia)