Benessere degli animali, più spazio a colonie ed oasi feline: ecco cosa vuole fare il comune

Dopo la nomina del “garante” il Campidoglio procederà ad aggiornare il regolamento sul benessere degli animali. Il consigliere della lista Gualtieri Rocco Ferraro: “Nell’attuale regolamento ai gatti ed alle colonie viene dato poco spazio, vogliamo invece valorizzare le strutture e chi se ne prende cura

La nomina del garante per il benessere e la tutela degli animali è stato il primo passo. Il Campidoglio ha però in serbo l’intenzione di farne un altro, provvedendo alla revisione dell’attuale regolamento dedicato ai diritti degli animali.

Integrare il regolamento sugli animali

Uno degli aspetti sui quali l’amministrazione ha deciso d’intervenire, è quello che riguarda la gestione dei gatti in città. “Ad oggi nel regolamento viene dato poco spazio al mondo dei felini domestici – ha spiegato il consigliere Rocco Ferraro, della lista civica Gualtieri – abbiamo pertanto deciso di integrarlo con una serie di articoli scritti dopo aver incontrato, in questi mesi, tante associazioni e molte volontarie”.

Le proposte per valorizzare gatti e gattare

Cosa vuole fare quindi il comune? “Vogliamo valorizzare il ruolo di chi si prende cura dei gatti, le gattare, che saranno anche dotate di  tesserino di riconoscimento, ed allo stesso tempo rendere più chiara, anche sul piano normativo, l’esistenza dei luoghi dove trovano cure e riparo i felini di Roma” ha chiarito Ferraro. Per riuscirvi sono stati scritti una ventina di articoli che contribuiscono a fare chiarezza su una molteplicità di aspetti, dal cibo da somministrare ai gatti, alla questione delle adozioni. Vengono anche disciplinate le differenze tra i vari tipi di accoglienza.

Oasi feline, habitat e colonie feline

Il Campidoglio, in forza del nuovo regolamento, esplicita bene quali sono le differenze tra i vari luoghi dove dimorano i gatti. Viene così fatta una distinzione tra una colina felina di fatto, quindi senza riconoscimento formale (basta che ci siano due animali perché lo sia) a colonia felina registrata, quindi ufficialmente riconosciuta. Ci sono gli “habitat di colonia felina” vale a dire qualsiasi territorio abitato o no, “compresi cortili e aree condominiali” nel quale risulti vivere stabilmente una colonia di gatti liberi. 

L’integrazione proposta al regolamento degli animali, prende in considerazione anche le “oasi feline” vale a dire quegli spazi “all’aperto recintati con vegetazione, infrastrutture e spazi di arricchimento ambientale gestita dal comune” o da associazioni che è “destinata al ricovero di gatti che richiedono la collocazione in ambiente controllato e protetto in quanto poco o per nulla socializzati con l’uomo”. Gatti che, quindi non sono ricollocabili in colonia.

L’impatto sui cantieri edili

La proposta d’integrazione al regolamento è passata al vaglio della commissione ambiente di Roma Capitale e, quindi, non ha esaurito il proprio percorso amministrativo. Una volta terminato però dovrà essere preso in considerazione anche da quanti, svolgendo un lavoro edile, lavorino in un’area “nahc eolo temporaneamente” interessata dalla presenza di gatti”. Prima di cominciare l’intervento, quindi già in fase di progettazione dovranno prevedere un’idonea ricollocazione dei felini e darne comunicazione all’ufficio tutela benessere animale almeno 60 giorni prima dell’avvio dei lavori.

di Redazione

5 Marzo 2024

(Fonte ROMATODAY)