Ma procediamo con ordine. Negli archivi degli ultimi 10 anni ci sono fughe di ogni tipo.
Si parte il 6 dicembre 2013 con l’elefante scappato dal circo Orfei. La giornata rimarrà impressa a chi si trovava a passare per il Grande raccordo anulare. Bloccato come al solito, certo. Ma quella volta a scatenare il panico – e quindi code chilometriche – fu il pachiderma in fuga con la sua proboscide ciondolante. Venne ritrovato in un mercato, affamato, e poi riportato a casa.
Parente stretto del leone di Ladispoli è invece la tigre fuggita il 10 giugno 2018 dal circo di stanza a Cesano, estrema periferia Nord della Capitale. La sua corsa – con relativo terrore dei residenti – quella volta durò soltanto 30 minuti. Gli operatori del circo riuscirono a rintracciare immediatamente il bestione con l’aiuto delle guardie zoofile e a farlo tornare sui propri passi.
L’11 gennaio 2023 è stata invece la volta di due lama. Meno spaventosi, pesanti e imponenti dei colleghi. Ma comunque una presenza eccezionale anche in una città abituata al suo personalissimo zoo. Cinghiali, volpi e topi di ogni tipo e stazza sono presenze quotidiane. I lama, soprattutto in coppia, decisamente no.
Il leone scappa dal circo, in giro fra le strade di Ladispoli
Non solo i circhi. Qualche problema devono averlo avuto anche gli addetti di Cinecittà. Gli studios sulla Tuscolana sono la fabbrica del fantastico. E straordinaria lo scorso 24 agosto è stata la fuga a zampe levate di un elefante e una giraffa. Lanciati a tutta velocità pur di non farsi prendere (e riprendere) in camera. E no, il film in questione non era il remake di Jumanji.
A proposito di animalesche evasioni, resta da raccontare quella del 24 settembre 2014 allo zoo. Ecco un meraviglioso esemplare di uccello marabù librarsi in aria, sempre più in alto. Via dal Bioparco. Latitante, ricercato speciale. Proprio come il leone di Ladispoli.
di Redazione