“Sparate dalle auto, obiettivo estinzione”. Il “safari” contro i cinghiali romani

Addio cinghiali a Roma in un paio d’anni: ecco qual è il piano della Regione per abbattere e eliminare in maniera definitiva gli animali

La Capitale d’Italia, ormai si sa, da alcuni anni soffre di un cronico problema relativo ai cinghiali liberi di scorrazzare nei quartieri di Roma Nord senza che l’amministrazione Raggi e quella Gualtieri siano riusciti a mettere un argine. Come abbiamo visto sul Giornale.it, dai cassonetti dell’immondizia ai normali marciapiedi, questi mammiferi si confondono ormai con i gabbiani anch’essi sintomo di degrado e sporcizia. Qualcosa, però, sembra finalmente muoversi dopo le migliaia di segnalazioni dei cittadini avvenute negli ultimi tempi.

Il piano della Regione

Oltre al pericolo che corrono giovanissimi e adulti, la problematica è anche di natura sanitaria visto che la Psa (Peste suina africana) è una malattia che colpisce suini e cinghiali (non l’uomo) con ripercussioni economiche negative laddove si presenta e con il rischio che vengano contagiati anche gli animali domestici. Soltanto pochi mesi fa è stata trovata una carcassa infetta al Parco dell’Insugherata, tra la Trionfale e via Cassia, che ha creato una zona rossa stile Covid. Come ricorda Repubblica, poi, fino ai primi di ottobre sono stati almeno 48 gli esemplari colpiti dalla malattia. Adesso, finalmente, la Regione Lazio ha deciso di muoversi con l’obiettivo di ridurre ed estinguere “la popolazione del cinghiale all’interno del Gra“.

L’abbattimento dei cinghiali

Gli animali che non vivono nei loro habitat naturali ma si spingono fino ai centri abitati vanno definitivamente abbattuti: è questo il diktat per il nuovo anno affinché si possa uscire definitivamente dall’emergenza. La tempistica è chiara: in un mese si dovranno contenere i cinghiali infetti, in sei mesi dovrà essere ridotto il loro numero e nel giro di uno-due anni si potrà dire addio alla peste suina. In che modo avverrà l’abbattimento? Grazie a varie trappole, alla narcotizzazione ma soprattutto potranno essere uccisi con delle speciali carabine a infrarossi (per l’uso notturno) in grado di puntare l’obiettivo e sparare. Il quotidiano fa sapere che saranno utilizzati anche i cani per quella che in gergo si chiama “tecnica della girata”.

È così che si creeranno posti di blocco, anche dalle auto, in attesa che il “nemico” si renda visibile per essere catturato e abbattuto. A occuparsi di tutto ciò dovranno essere gli agenti di polizia, le guardie e i selecontrollori, ossia i cacciatori dotati di speciali qualifiche che assisteranno gli agenti lavorando con loro in cooperazione. Oltre agli animali vivi, verranno ricercate le carcasse da rimuovere grazie all’apposita figura degli operatori “addetti alla ricerca attiva delle carcasse“: sembrerà di essere in safari, non nella Savana bensì tra le strade cementificate di Roma.

08 Dicembre 2022

(Fonte IL GIORNALE)