Da Le Chat Noir (Parigi, 1881) a Volevo un gatto nero (Zecchino d’Oro, 1969), dal pregiudizio medievale ai tanti (star comprese) innamorati della sua eleganza. La vita del gatto nero è fatta di alti e bassi, da celebrare il 17 novembre, nella Giornata del Gatto nero
Una Giornata istituita per riabilitarlo: nero come la pece, elegante come una pantera, bistrattato come nessuno. Il 17 novembre è la Giornata Internazionale del Gatto Nero, il micio più chiacchierato al mondo. Su di lui, storicamente, si concentrano molti pregiudizi, come ricorda Ultima Petfood (che stilato una lista di curiosità su di lui). Al punto che è tra i meno richiesti in fase di adozione: c’è persino chi non lo vuole perché… verrebbe male nelle foto su Instagram.
Il gatto nero, animale da compagnia delle streghe
1. Grazie alla sua capacità di sparire nella notte, da sempre si dice che rappresenti l’animale da compagnia delle streghe. Nel XV secolo una qualsiasi donna avvistata insieme ad un gatto nero (ma anche con i capelli lunghi e folti e dedita alla lettura spasmodica di libri) poteva finire per essere additata come strega. Non è quindi tanto difficile pensare come sia nato il mito della sfortuna del gatto nero.
“Volevo un gatto nero”
2. Il gatto nero non porta sfortuna, ma certo non ha portato bene alla bambina, Vincenza Pastorelli, che allo Zecchino D’Oro disperatamente lo voleva, e cantava Volevo un gatto nero (testo di Franco Maresca e musica di Armando Soricillo e Framario). Correva l’anno 1969 e la piccola cantante arrivò ultima in classifica. Vinse Tippy, il coniglietto hippy. Ma dopo 50 anni, conosciamo tutti il gatto nero e nessuno (o pochissimi!) Tippy.
Personaggi famosi e gatti neri
3. Tra i personaggi famosi con una passione per i gatti neri citiamo almeno John Lennon con il suo Salt (che aveva un alter ego bianco chiamato Pepper), Frank Zappa, Brigitte Bardot e Cher (che lo ha voluto sulla cover del suo disco Dark Lady).
4. Tante erano le star (del tempo) che frequentavano Le Chat Noir di Parigi, inaugurato nel 1881, che si distingueva per la sua iconica locandina del gatto nero, dipinta da Théophile Alexandre Steinlen. Il locale era un luogo di incontri per la crema della cultura parigina del tempo, da Erik Satie a Claude Debussy, da Emile Zola a Sarah Bernhardt, da Henri de Toulouse-Lautrec a Paul Verlaine.
5. Uno solo è il gatto nero che appare nel quadro che una ricca coppia californiana si fece fare nel 1800 in California. La coppia ospitava 350 gatti e il quadro fu dipinto dal famoso pittore di cavalli Carl Kahler, che passò tre anni della sua vita a dipingere 42 degli esemplari della famiglia Johnson, dando vita al quadro Gli amanti di mia moglie”, in cui compare, appunto, un solo gatto nero. Alla morte, la signora Johnson lasciò in eredità ai suoi gatti 500 mila dollari. Il quadro è stato venduto nel 2015 dalla casa d’aste inglese Sotheby’s per 826 mila dollari.
6. Nel 1919 viene creato da di Otto Messmer e Pat Sullivan Felix the Cat, il gatto nero dalle mille peripezie. Felix è il primo personaggio multimediale a diventare un divo, dal cinema muto in poi. In Italia sarà conosciuto grazie al Corriere dei Piccoli con il nome di Mio Mao intorno al 1923.
7. Numerosi sono i racconti che lo citano. Tra i più famosi, Il gatto nero di Edgar Allan Poe, che ha come protagonista il misterioso Pluto («eccezionalmente forte e bello, tutto nero, e straordinariamente sagace»). La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda, racconto amato da grandi e piccini. Il maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov, dove compare Behemoth, «un gatto sbucato da chi sa dove, grosso come un maiale, nero come il carbone o come un corvo, con tremendi baffi da cavalleggero».
Credenze e scienza
8. Chi li ama e li ha adottati gioirà poi a sapere che, secondo una ricerca dell’Istituto nazionale per la lotta al Cancro degli Stati Uniti, hanno meno possibilità degli altri di ammalarsi di alcune malattie.
9. L’origine della diceria della iella portata dal gatto nero che attraversa la strada? Basta pensare ai guai che può creare l’attraversamento improvviso della strada del felino, nero e con gli occhi gialli nella notte scura, in un’epoca in cui il mezzo di trasporto è il cavallo.
10. Che il gatto nero porti sfortuna è una credenza solo di alcuni Paesi: se in Italia li evitiamo, in Gran Bretagna sono invece portatori di fortuna, tanto che venivano addirittura imbarcati sulle navi come simbolo di protezione.