I passeri di Giava preferiscono il cubismo, i pavoni i colori accesi, mentre un tipo di pesce palla disegna cerchi per il gusto di farlo
Nel 1872 il naturalista e botanico italiano Odoardo Beccari notò delle piccole capanne decorate in vari punti delle foreste nella penisola del Vogelkop, nella parte nord-occidentale dell’isola di Nuova Guinea, nell’attuale Indonesia. Inizialmente pensò che fossero state fatte dagli abitanti della tribù locale degli Arfak, poi scoprì che erano state costruite dagli uccelli giardinieri del Vogelkop (Amblyornis inornata).
Queste piccole capanne sono fatte di rametti o bastoncini di legno e nella parte anteriore hanno una specie di piccolo giardino decorato con muschio, fiori e frutti colorati, funghi, conchiglie o tappi di bottiglia. A volte gli uccelli le colorano con frutta schiacciata, pezzettini di carbone oppure con il detersivo in polvere trovato nei centri abitati vicini. L’ipotesi degli scienziati è che le decorazioni e i colori servano ad attirare le femmine.
Nel 1995 un gruppo di sommozzatori notò, durante un’immersione nell’oceano Pacifico al largo delle coste del Giappone, alcune composizioni geometriche sul fondale, che si estendevano per una larghezza di circa due metri. Soltanto nel 2011 un gruppo di scienziati scoprì che questi disegni, chiamati “crop circle sottomarini” in riferimento ai noti cerchi nel grano visibili dall’alto detti appunto “crop circle”, venivano preparati da una particolare specie di pesce palla (Torquigener albomaculosus): questo tipo di pesce, che raggiunge una lunghezza di circa 12 centimetri, è considerato una delle poche specie animali in grado di creare qualcosa di paragonabile a un’opera d’arte.
Il pesce palla utilizza le proprie pinne per smuovere la sabbia nuotando vicino al fondale e creare dei cerchi concentrici di vari spessori e motivi, che poi abbellisce usando sabbia ancora più fine e frammenti di conchiglie; per creare i cerchi sul fondale impiega fino a nove giorni.
Al momento non è chiaro perché il pesce palla si comporti in questo modo: è possibile che lo faccia per attirare le femmine in vista dell’accoppiamento. Quando le composizioni sono completate, infatti, le femmine le ispezionano e vi depongono le uova, che poi possono essere fecondate dai maschi. Nessuno, comunque, ha idea di cos’abbiano di desiderabile per le femmine questi cerchi, ha spiegato al sito Live Science Hiroshi Kawase, biologo dell’Istituto e Museo di Storia Naturale di Chiba.
Come ha osservato BBC in un lungo articolo sull’argomento, al momento si conoscono pochi animali che fanno cose simili a opere d’arte (compresi alcuni elefanti e scimmie che sono stati addestrati a farlo), ma ne esistono con un certo gusto per la bellezza o con preferenze per un determinato stile.
Uno studio condotto da Shigeru Watanabe, professore di psicologia della Keio University di Tokyo, ha scoperto che, generalmente, i passeri di Giava preferiscono i dipinti cubisti a quelli impressionisti, e tre su sette di quelli utilizzati nell’esperimento preferiscono l’arte giapponese a quella impressionista. Anche alcune specie di scimmie mostrano preferenze artistiche, in maniera simile agli esseri umani: un esperimento del 1957, rivisto di recente, mostra che il cebo cappuccino e il saimiri (o scimmia scoiattolo) apprezzano disegni con motivi ordinati anziché irregolari. Ai pavoni, invece, piacciono i colori molto brillanti, infatti le femmine sono più attratte dai maschi con un piumaggio appariscente.
Una delle ipotesi per cui gli esseri umani, le scimmie o gli uccelli siano attratti da certi motivi o colori è che ricordino il loro habitat naturale, oppure che li facciano sentire più protetti e al sicuro. Un’altra, invece, ha a che fare con l’evoluzione e potrebbe indicare che nidi ben organizzati o un piumaggio colorato siano collegati a uccelli con i geni migliori: per questo le femmine potrebbero aver sviluppato una preferenza per colori brillanti o per un certo tipo di contrasto, e i maschi potrebbero aver adottato certi comportamenti per attirarle, ha detto sempre a BBC John Endler, biologo evoluzionista e professore emerito della Deakin University, in Australia. In questo senso, l’arte, la bellezza e il gusto estetico potrebbero aver avuto una funzione centrale per l’evoluzione delle specie.
di Redazione
03 Giugno 2022
(Fonte Il Post | Scienza)