Pasqua, Michela Brambilla e l’agnellina Alma: “Stop alla strage per imbandire le tavole”

La parlamentare di Forza Italia lancia una campagna video per festività senza carne

Pasqua: italiani pronti, come vuole la tradizione, a imbandire le loro tavole con agnelli e capretti. Ma ci sono sempre più persone che dicono no. La sensibilità sul destino degli animali e la diffusione della dieta vegetariana, del resto, sono sempre più temi condivisi da una buona fetta della popolazione. Fra le prime linee del fronte animalista c’è sicuramente l’ex ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, che in occasione della Settimana Santa lancia la campagna #chedifferenzace. Nel tentativo di salvare il maggior numero di capi possibili dalla macellazione.

Le clip sui social
“Che differenza c`è? Anche ad Alma, agnellina salvata dal macello, piace correre e saltellare in giardino e in casa, sonnecchiare sul letto, guardare i cartoni animati in tv, farsi coccolare, esattamente come al cane o al gatto di famiglia”. E’ questo il concetto base dell’iniziativa con cui la Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente guidata dalla parlamentare azzurra invita a “non consumare carne, e men che meno carne di agnello o di capretto, in occasione delle prossime festività”.

“A Pasqua, come tutto l’anno, scegliamo la vita!”, è l’appello di Brambilla. Per sottolineare che “non c’è proprio differenza”, da oggi, domenica 10 aprile, sui social di Brambilla e di Leidaa, apparirà ogni giorno una breve clip sulla vita di Alma nella famiglia dell’ex ministro, tra tanti cani e gatti e due bambini con cui l`agnellina ha fatto amicizia. La “serie” si concluderà il giorno di Pasqua, quando Alma parteciperà alla trasmissione condotta su Rete4 alle 10.50 dall’onorevole Brambilla “Dalla parte degli animali”.

Il messaggio di MVB
“Mi rivolgo – spiega l’ex ministro del Turismo – a tutti gli italiani perché il vostro pranzo di Pasqua così come ogni altro pranzo della vostra vita sia preparato nel rispetto di ogni essere vivente che condivide con noi il dono della vita, a maggior ragione oggi che in Costituzione siamo riusciti a inserire questo valore obiettivo: la Repubblica tutela l’ambiente e tutti gli animali. È ora di mettere fine – è l’opinione dell’imprenditrice di Calolziocorte, nel Lecchese – all’assurda strage degli agnelli e dei capretti in occasione delle festività pasquali. Mangiare la carne dei cuccioli è quanto di più lontano si possa immaginare dallo spirito di una festa che celebra la resurrezione e la vita. Fortunatamente – aggiunge l’ex ministro – la consapevolezza, nel nostro Paese, è aumentata e nell`ultimo decennio è praticamente dimezzato il numero di agnelli e capretti macellati per Pasqua: da circa 812mila, uccisi nel ‘picco pasquale’ del 2010, ai 427 mila del 2021. Ma anche la morte di uno solo di questi piccoli sarebbe ingiustificabile”.

I metodi di macellazione
Gli agnelli, racconta Brambilla, sono allontanati dalle madri anche a 30-40 giorni di vita, caricati sui camion spesso per lunghissimi tragitti, condotti al macello approfittando dell’istinto del gregge (che li induce a seguire il primo trascinato via), rinchiusi in box mentre belano dal terrore, storditi con l’elettricità (spesso più di una scarica), sgozzati e appesi ai ganci per consentire il dissanguamento: tutto ciò mentre gli ultimi arrivati assistono alla macellazione dei loro simili e intuiscono che presto li seguiranno. “Le confezioni di carne – conclude il deputato – occultano una realtà di crudeltà e di sofferenza, che numerosissime indagini sotto copertura condotte negli allevamenti e nei macelli hanno invece ben evidenziato. L’impatto negativo della filiera della carne sull’ambiente e sulla nostra salute è un fatto acclarato: ebbene, non mangiare la carne di agnelli e capretti può essere il primo passo verso quel cambiamento che non possiamo né vogliamo più rinviare”.

Cinque anni fa, sempre nel periodo pasquale, Brambilla convinse il fondatore di Forza Italia Silvio Berlusconi ad adottare cinque agnellini da latte, evitando loro di finire sulla tavola pasquale. Gli animali – ritratti in un portfolio fotografico con Brambilla e Berlusconi rimasto nella storia minima della politica e del costume italiani – furono portati ad Arcore e lasciati liberi di scorrazzare nei prati dell’enorme giardino di Villa San Martino.

di Redazione

10 aprile 2022

(Fonte IL GIORNO)