Se anche gli uccelli finiscono all’amo: “subito azioni contro il bycatch”

L’iniziativa di LIPU-BRIDLIFE ITALIA 

Al via la campagna internazionale contro le catture accidentali durante la pesca professionale che causano la morte di 130 specie tra volatili e fauna marina

Tecnicamente si chiama «bycatch», cattura accidentale. Ma per quanto involontaria, per centinaia di specie animali, tra fauna marina e volatili, significa morte. La Lipu, la Lega italiana per la protezione degli uccelli, stima che siano almeno 130 le specie coinvolte in questo devastante «effetto collaterale» della pesca professionale (ma non solo quella). Ogni anno in Europa si calcola che siano almeno 200 mila gli uccelli marini che si ritrovano impigliati in lenze o reti e ad essi vanno aggiunti tartarughe e pesci non destinati alla filiera alimentare come squali, delfini e razze. Non si salvano neppure coralli e spugne, rimossi dai fondali durante la pesca a strascico, che fa finire nelle reti anche pesci che non hanno alcun valore commerciale o che non hanno misure idonee.

Il fenomeno è ben noto e sono da tempo conosciute alcune soluzioni tecniche che potrebbero almeno mitigare gli effetti negativi della pesca su vasta scala. Ma non vengono applicate o lo sono solo in minima parte. Per questo Lipu-BirdLife Italia ha deciso di lanciare la campagna #stopbycatch per raccogliere dati sul fenomeno e chiedere l’applicazione delle misure che permettano di ridurre e in prospettiva azzerare gli impatti sulle specie marine vulnerabili. L’inziativa, che in Italia ha come partner anche il Wwf, rientra in un progetto internazionale avviato nel 2017 , finanziato dalla fondazione Mava e coordinato da BirdLife Europe e Central Asia che coinvolge cinque Paesi che si affacciano sul Mediterraneo: oltre all’Italia partecipano Marocco, Tunisia, Turchia e Croazia.

«La necessità di ridurre il bycatch è da tempo ampiamente riconosciuta — sottolinea Giorgia Gaibani, responsabile Difesa del territorio per Lipu — tanto che l’Ue ha emanato diverse misure e regolamenti. Purtroppo però gli obiettivi sono ben lontani dall’essere raggiunti». La strategia Ue sulla Biodiversità prevede ad esempio l’eliminazione delle catture accidentali entro il 2030, anno simbolo per i target di carattere ambientale. Ma le azioni necessarie per raggiungere il traguardo non sono ancora state adeguatamente messe in campo (e neppure in mare). Il bycatch, va detto, non è una pratica illegale e non è perseguibile in alcun modo per legge, trattandosi di catture accidentali e involontarie. Gli stessi pescatori, del resto, ne farebbero a meno, sia perché spesso questi incidenti causano anche il danneggiamento del materiale da pesca, sia perché la separazione delle prede catturate comporta comunque impiego di personale e di tempo.

Ma le catture accidentali possono essere evitate? La risposta, secondo Lipu, è affermativa. È possibile per esempio ricorrere a funi «scaccia uccelli» che riducono le perdite tra i volatili, che si tuffano tra le reti per catturare i pesci intrappolati o che puntano direttamente alle esce attaccati agli ami dei palamiti. Oppure si possono utilizzare ami circolari nei palangari in sostituzione di quelli tradizionali a forma di «J», che riducono le catture accidentali di tartarughe marine e la mortalità di retta di squali e razze. Nel caso delle reti a strascico il bycatch di tartarughe, squali e altre specie di dimensioni significative può essere evitato con l’adozione di griglie di esclusione, che di fatto operano una sorta di «selezione all’ingresso», bloccando gli animali più grossi prima che si infilino nelle maglie strette . Insomma, la tecnologia e qualche accorgimento (per esempio anche la calata dei palangari di notte, quando gli uccelli sono meno attivi) oggi possono andare in aiuto della fauna marina. Serve però la volontà politica di rendere queste buone pratiche non un’opzione ma una regola. La campagna internazionale che inizia oggi punta proprio a questo: diffondere una pesca sempre più responsabile, raccogliere dati e informazioni sullo stato dell’arte e indirizzare le scelte dei governi.

di Alessandro Sala
9 aprile 2022 
(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA | Animalia)