I gorilla riconoscono tra voci umane conosciute e sconosciute

I gorilla sanno distinguere tra la voce di un umano che conoscono e una voce a loro sconosciuta. Questo in certi casi potrebbe salvare loro la vita.

Riconoscere la voce di un membro della propria specie non è troppo difficile, ed è una delle caratteristiche più importanti per un animale sociale, che ha bisogno di poter individuare al volo con chi sta avendo a che fare anche senza vederlo, e agire di conseguenza. Alcuni animali – i cani, ma anche alcuni primati – fanno di meglio: sanno distinguere anche le voci di esemplari non della loro specie, nello specifico differenti voci umane.

QUESTIONI DI VITA O DI MORTE. Lo afferma uno studio pubblicato su Animal Cognition, condotto su un gruppo di gorilla, i quali hanno dimostrato di saper riconoscere gli umani con cui hanno avuto interazioni in passato da quelli che non hanno mai visto prima, e di cambiare i propri comportamenti di conseguenza. È una capacità che potrebbe avere conseguenze positive sulla loro capacità di sopravvivenza, nell’immediato futuro.

La prima autrice dello studio, Roberta Salmi, del Franklin College di Athens, in Georgia, ha sempre lavorato con animali selvatici, principalmente gorilla, ed è quindi consapevole di uno dei maggiori rischi associati a questo mestiere: abituare i primati alla presenza umana, al punto da portarli ad abbassare la guardia anche di fronte a persone pericolose, per esempio un bracconiere o un cacciatore. Questo problema, però, assume che i gorilla non siano in grado di distinguere al volo tra diversi esseri umani, basandosi non solo su informazioni visive ma anche sul suono della loro voce, e non siano capaci di valutare se sia meglio avvicinarsi o restare alla larga.

VERIFICHIAMO! Per scoprire se è davvero così, Salmi e colleghi hanno coinvolto un gruppo di gorilla in un esperimento; si tratta dei gorilla dello zoo di Atlanta, nati e cresciuti in cattività e dunque esposti per tutta la vita al suono della voce umana, ma i risultati hanno implicazioni anche per i loro parenti selvatici.

E sono risultati rassicuranti: i gorilla hanno mostrato reazioni molto diverse al suono della voce degli umani con i quali avevano avuto interazioni positive rispetto a quelli con i quali avevano avuto esperienze spiacevoli, e quelli che non avevano mai sentito prima. Nel primo caso le reazioni sono state neutre: esposti al suono della voce dei loro custodi, che si prendono cura dei gorilla da anni, gli animali non hanno reagito. Hanno invece mostrato segni di allarme quando hanno sentito voci che li spaventano (per esempio quella del loro veterinario) oppure sconosciute: in questi casi hanno cominciato a guardarsi intorno in cerca dell’intruso, e a comunicare tra loro per segnalare il pericolo.

TIRANDO LE SOMME. I risultati sono rassicuranti perché non c’è motivo di credere che i gorilla selvatici non abbiano la stessa capacità, e quindi lavorare con loro come fa Salmi non crea loro problemi di eccessiva abitudine agli esseri umani – e non li rende perciò più vulnerabili ai cacciatori.

di Redazione

20 Ottobre 2021

(Fonte FOCUS )