Coperte realizzate con scarti tessili da donare alle associazioni italiane per accudire cani e gatti abbandonati. Il progetto si chiama “Blanket for Puppies” ed è affidato ai ragazzi con sindrome di Down della cooperativa Il Sole A.D.P. Onlus, nata a Pistoia nel 2003.
Coperte realizzate con scarti tessili da donare alle associazioni italiane per accudire cani e gatti abbandonati. Il progetto si chiama “Blanket for Puppies” ed è affidato ai ragazzi con sindrome di Down della cooperativa Il Sole A.D.P. Onlus, nata a Pistoia nel 2003.
Il laboratorio è partito su iniziativa dell’app Kpet, specializzata in servizi di cura degli animali, dalla toelettatura al trasporto passando per ospitalità, salute e sitting. La start-up conta su una sezione charity che si occupa di iniziative benefiche, e “Blankets for Puppies” è nata nel 2020 con l’obiettivo duplice di aiutare gli animali e di fornire ai ragazzi che fanno parte del programma maggiore autonomia, formazione professionale e nuovi stimoli. A partecipare al laboratorio sono 7 ragazzi che, cucitrice alla mano e supportati dai professionisti Kpet, confezionano le coperte da regalare a canili e rifugi di tutta Italia dando nuova vita a tessuti che spesso le industrie gettano via. Nei mesi di attività i ragazzi hanno cucito e inviato centinaia di coperte, riciclando oltre una tonnellata di tessuto donate da industrie del territorio e trasformandolo in uno strumento indispensabile per aiutare cani e gatti di canili e rifugi ad affrontare l’inverno.
«Blankets for Puppies è un programma che ha diversi risvolti importanti. Come prima cosa, si ritarda il processo di inquinamento dovuto agli scarti tessili e si valorizza la manodopera per realizzare qualcosa che vada a beneficio di chi non è sostenuto dalle istituzioni, ovvero i canili e i rifugi per gli animali abbandonati – ha spiegato Luca Freschi, ceo e fondatore di Kpet – Soprattutto volevamo andare a creare percorsi di autonomia e laboratori per i ragazzi del Sole, su attività che non sono quelle a cui hanno accesso di solito, bensì rivolte all’artigianato, che possano condividere con la famiglia o comunque vivere in gruppo. Il mio augurio è che attraverso questi laboratori, visto che ne faremo altri, possano per loro nascere opportunità lavorative sia all’interno di Kpet che in aziende partner».
«Ogni anno si produce, anche sul nostro territorio, una grande mole di scarti tessili: noi ci siamo concentrati sull’idea che partendo da questi rifiuti si potesse portare un beneficio reale per gli animali – ha aggiunto Riccardo Pagnini, project manager di Kpet Charity – Il tema delle difficoltà legate al freddo con cui queste strutture combattono ogni anno è spesso sottovalutato. Ci auguriamo che siano sempre di più le realtà che vogliono darci una mano e i rifugi che chiamano per avere sostegno».
03 Settembre 2021
(Fonte Kodàmi)