Le immagini parlano da sole. Strazianti, sono raccolte nell’inchiesta filmata appena pubblicata da Animal Equality, l’organizzazione internazionale per i diritti animali che è tornata in Cina per documentare con nuove immagini esclusive, il drammatico commercio di carne di cani e gatti ancora presente in diversi Paesi asiatici quali Vietnam, Sud Corea, Indonesia e, appunto, la Cina. “Siamo tornati in Cina, scrive nel comunicato ufficiale allegato al filmato Animal Equality, grazie al supporto di coraggiosi attivisti locali e abbiamo scoperto che, nonostante i proclami del governo, nulla è davvero cambiato”. Le nuove terribili immagini, raccontate da Edoardo Stoppa, mostrano infatti, cani e gatti rinchiusi in gabbia nei wet market in alcune località del sud del Paese. “Cani e gatti impauriti e rinchiusi, prosegue il comunicato, destinati ad essere macellati sulle bancarelle per soddisfare la richiesta di carne fresca da parte dei consumatori”. Così, nonostante l’emergenza pandemica che sta sconvolgendo mezzo mondo, la tradizionale macellazione di quei poveri animali nei famigerati wet market, come documentato dai filmati, prosegue. Senza contare i rischi per la salute che tali pratiche non possono che mettere a repentaglio. “Nulla è cambiato, conclude Animal Equality, “nonostante la recente decisione della Cina di smettere di classificare i cani come animali da bestiame”.
di Remo Sabatini
10 dicembre 2020
(Fonte IL MESSAGGERO |ANIMALI)