Intervista al regista Giovanni Veronesi
«IMPORRE DELLE REGOLE FINIREBBE PER RIDURRE IL DESIDERIO DI AVERE UN “AMICO” FIDATO: E’ SCONTATO CHE BISOGNA DEDICARGLI TEMPO»
Imporre, per legge, ai proprietari di cani di portarli fuori almeno due volte al giorno e a lungo.
Giovanni Veronesi, noto regista e grande appassionato di cani, proprietario di Paco, cosa pensa della norma che dovrebbe entrare in vigore in Germania?
“Io sono un canaro: più sto con il mio cane, meglio mi sento e più lui sta al’aperto, più ovviamente è contento. o porto fuori tre, quattro volte al giorno, andiamo al parco, ma non tutti hanno la possibilità di comportarsi così e fare uscite altrettanto spesso. Ognuno deve fare i conti con le proprie reali possibilità. Non vorrei che una legge di questo tipo finisse per spingere la gente a non prendere più un cane con sé. I cani stanno meglio in casa con il padrone che, magari, in canile.E’ chiaro che chi ha modo e tempo per farlo deve portare il cane a spasso più volte nell’arco della giornata, ma imporlo per legge mi sembra ardito”.
Si parla di una durata di un’ora a uscita.
“E chi andrà a misurare l’ora? Ci sarà veramente qualcuno deputato al controllo? Penso che i soldi andrebbero spesi meglio. Non credo abbia senso stare a misurare il tempo trascorso fuori”.
Più di una norma per le “uscite”, dunque bisognerebbe concentrarsi sull’educazione alla vita con gli animali ed al piacere di stare con loro?
“Sicuramente. Di educazione ne servirebbe molta di più. In generale, la gente sa stare poco con gli animali. Io sono un canaro da sempre. Per me stare con i cani è bellissimo,mi piace nche avere addosso il loro odore. Prima di Paco, c’era Vasco, è stato quattordici ani con noi, una vita… Se potessi prenderei quattro, cinque, pure sei cani con me e vari animali, vivrei in un ranch”.
In termini normativi, su cosa si concentrerebbe?
“Su chi maltratta. Per me il maltrattamento degli animali è inconcepibile e chi se ne rende responsabile va punito severamente. Una norma che impone al padrone di portare il cane a spasso un certo numero di volte al giorno mi sembra sciocca, mi pare che servirebbero invece provvedimenti più duri per quelli che maltrattano gli animali. Chi abbandona un cane, deve andare in carcere. Davvero”.
Anche il cinema può contribuire all’educazione, “insegnando” il piacere di stare con gli animali. Le ne ha avuti molti sul set.
“Si, ne o avuti moltissimi: cani, cavalli e altri. Amo condividere la vita con loro. E l’idea dell’esistenza dei cani mischiata alla mi piace cercare di farmi capire da loro. Per comunicare con gli umani servono le parole, con gli animali no. Bisogna farsi comprendere con i gesti, l’affetto, le abitudini. La mia vita mi porta a stare a Roma, mano mano che passano gli anni però trascorro sempre più tempo in Maremma, dove sarebbe molto più facile avere anche tre o quattro cani. Piano piano, cercheremo di fare questo passo, di andare a vivere con tanti animali”.
di Valeria Arnaldi
21 agosto 2020
(Fonte IL MESSAGGERO)