Il cagnolino durante il lockdown ha fatto la spola tra la casa della sua padrona Maria e quella della mamma di lei, portando giornali e beni di prima necessità e limitando così il rischio di contagio tra le due donne.
Uno dei cani più fedeli del 2020 è Luigi, un pinscher di 10 anni che viene da Feltre, in provincia di Belluno. Il 16 agosto ha ricevuto il Premio Fedeltà del Cane di San Rocco di Camogli. La sua storia, e quella della sua padrona Maria Beatrice Buzzat, è legata al lockdown e alla pandemia di Covid-19 ed era già stata raccontata come esempio virtuoso anche dal governatore della Regione Veneto Luca Zaia. Durante la chiusura per l’emergenza sanitaria legata all’imperversare del coronavirus, Luigi, armato di zaino, si è trasformato in un rider personale a disposizione della sua padrona Maria e della mamma di lei, che abita a 300 metri di distanza. Come? Recapitando il giornale o altri beni di necessità. Un modo per comunicare e aiutarsi, senza rischiare il contagio. «Io e la mia mamma abitiamo nella stessa via ma evitiamo di incontrarci troppo perché lei è ultrasessantenne», aveva scritto Maria al governatore Zaia. E così Luigi è stato il ponte per permettere alle due donne di scambiarsi oggetti e di continuare a comunicare, pur senza mai vedersi. «Oggi sono andata a fare la spesa settimanale ed ho approfittato per comperare un giornale – aveva spiegato Maria al governatore Zaia –. Finito di leggerlo avevo piacere che lo leggesse anche lei… ma come fare a portarglielo?». E così è entrato in scena Luigi, che per la durata del lockdown ha fatto avanti e indietro tra le due case.
«La storia di questo cagnolino eccezionale, che ha dato davvero un contributo ai suoi umani, ha portato una briciola di gioia e di freschezza – hanno spiegato dall’Associazione per la Valorizzazione Turistica di San Rocco di Camogli, nata per curare il Premio Fedeltà del Cane –. È stata ed è una preziosa occasione per continuare a ricordare che i cani non sono veicolo di diffusione di Sars-CoV-2, che trova nel contagio inter umano la via principale di trasmissione. In tutto il mondo si registrano pochissimi casi di cani risultati positivi al virus e le evidenze diagnostiche e cliniche hanno dimostrato come si tratti in realtà di animali che sono stati contagiati dai loro proprietari ammalati».