Sospese le nuove regole regionali che estendevano la possibilità di sparare anche ai cacciatori abilitati: «Possono farlo solo le guardie della Provincia»
Caccia alla volpe, la possono fare solo le guardie provinciali: nelle scorse ore i giudici amministrativi della quarta sezione di Milano hanno accolto la domanda di sospensiva presentata dai legali delle associazioni Enpa, Lav e Lac, Valentina Stefanutti per la stesura del ricorso e Roberto Rota di Lodi per la discussione in udienza, rinviando a luglio la decisione nel merito riguardo alla legittimità o meno della “caccia alla volpe” autorizzata dal Pirellone.
Secondo il Tar, che ha ritenuto potenzialmente fondati in diritto due dei tre motivi di ricorso delle associazioni animaliste, “il piano di controllo tramite abbattimento programmato di un certo numero di capi può essere eseguito solo dai soggetti elencati dalla legge nazionale 157/92” (principalmente, le guardie venatorie dipendenti dalle amministrazioni provinciali); inoltre, il Tar ritiene che “il divieto di sparare agli animali da autoveicoli in orario notturno con l’ausilio di fonti luminose artificiali, previsto per l’attività venatoria si estenda anche all’abbattimento programmato, ponendosi le medesime esigenze di tutela dell’incolumità delle persone e delle specie animali non oggetto di contenimento”.
Il resto del piano regionale per il contenimento della volpe nel Lodigiano invece rimane in vigore.
12 gennaio 2020
(Fonte Il Cittadino.it)