Si moltiplicano i concorsi di bellezza per cani e gatti, ma i padroni spesso sottovalutano l’ansia “da prestazione” a cui sottopongono le bestiole. con tanto di fastidiosa tolettatura.
IN GARA
Convinti che il proprio cane sia il più bello e il più agile, lo iscrivono a tutti i concorsi possibili, cercando di ottenere una coppa o una medaglia. Idem per i gatti. Più che una mania però la moltiplicazione delle esposizioni canine e feline è diventata n business. Non si rischia però di stressare oltre misura i nostri amici a quattro zampe dal pedigree di ferro? “Agility e concorsi di bellezza sono due cose diverse”, spiega Giacomo Riggio medico veterinario esperto in comportamento animale, sottolineando come l’agility, disciplina che consiste in un percorso a ostacoli (ispirato al percorso ippico) che il cane deve superare nell’ordine stabilito, senza penalità e nel minor tempo, se fatta bene può avere risvolti molto positivi da un punto di vista relazionale. Ma solo se praticata in un contesto ludico e non agonistico.
L’IRREQUIETEZZA
“Una ricerca dell’Università di Milano – dice – ha registrato un aumento del cortisolo (ormone dello stress) salivare nel prelievo post-gara e la presenza di diversi comportamenti indicativi di uno stato di eccitazione e ansia: tremori, iperventilazione, irrequietezza, scuotimenti”, segno che la gara di agility può effettivamente rappresentare un evento stressante per l’animale.
Tutt’altro discorso per le esposizioni canine dell’Enci, ente nazionale cinofilia italiana, descrive come verifiche cinotecniche nelle quali i cani sono sottoposti all’esame della loro bellezza e conformazione esteriore, in relazione allo standard ufficiale della razza cui appartengono, aggiudicandosi i certificati per partecipare alle esposizioni nazionali o internazionali. Di fatto i numeri danno la portata del fenomeno: oltre 40.000 i cani iscritti al World dog show di Amsterdam, che la scorsa primavera ha visto ospiti di oltre settanta nazionalità: ben quattrocento le razze presenti invece all’ultimo internazionale Enci di Milano. Tra i prossimi appuntamenti l’esposizione nazionale di Isernia (8 settembre), l’87esima esposizione internazionale di Firenze (ad Arezzo il 21), l’International Dog Show di Roma organizzato dall’associazione cinofila Kennel Club Colosseo (23 e 24 novembre).
LE VACCINAZIONI
Per partecipare agli eventi previsti dall’Enci occorre che il nostro amico a quattro zampe abbia almeno sei mesi e appartenga a una delle razze riconosciute, sia iscritto all’anagrafe canina, munito di pedigree e in regola con le vaccinazioni compresa l’antirabbica. Va da se che il cane deve essere particolarmente socievole, sfilando sul ring – uno spazio quadrato delimitato – sotto l’occhio attento dei giudici: va accompagnato all’interno del percorso e addestrato a stare in posa per essere valutato al meglio. “Il proprietario dovrebbe perlomeno conoscere i comportamenti che indicano una condizione di disagio del cane – raccomanda l’esperto – ad esempio la coda tenuta bassa, sbadigli, leccamento delle labbra, tremori, irrequietezza, tentativi di fuga”. Senza considerare poi un’altra fonte notevole di stress come la “tolettatura da sfilata” con tanto di detergenti e cosmetici specifici per sciogliere i nodi e far apparire il pelo luminoso, operazione che non sempre molto gradita. Tanto che il regolamento speciale delle esposizioni canine dell’Enci, ribadisce il divieto di alterare la struttura e il colore di pelo, pelle o naso, consentendo solo l’uso di spazzola, pettine e forbici.
Anche i gatti hanno le loro esposizioni organizzate dalle associazioni feline e dai vari club italiani. Vere gare di bellezza dove i nostri amici pelosi, accoccolati nelle loro gabbie, vengono confrontati con lo standard d razza, (definiti in Italia dal Disciplinare del libro genealogico del Gatto di razza del Ministero delle politiche agricole) e si contendono il titolo di Best in Show. Tra gli appuntamenti in programma in autunno, l’Esposizione Internazionale Felina di Roma il 16 e 17 novembre.
Silvia Cutuli
(Fonte IL MESSAGGERO)