Raji, 19 anni, cura la madre grazie ai cavalli sulla spiaggia

Nigeria

 

Quando pensiamo agli animali in Africa, il cavallo non è il primo quadrupede che viene alla mente. L’equino più utile e onnipresente è semmai l’asino. Il fratello grande è piuttosto defilato: un compagno di lusso per chi può permetterselo, un retaggio del Mediterraneo e dell’Asia Minore più che una risorsa autoctona. I safari a cavallo nel bush, dalla Namibia al Kenya al Mozambico, sono certo esperienze meravigliose, che però la maggioranza degli africani non può permettersi. La storia del cavaliere Quadri Raji è più “popolare”: per questo diciannovenne riparatore di telefonini a Lagos, la caotica metropoli nigeriana con 16 milioni di abitanti, Jack è una manna dal cielo. Non che il suo cavallo sia proprio “suo”. Quadri ci monta sopra, e ci fa montare le persone che vogliono fare un giro a pagamento in sella a un destriero “acrobatico” sulla spiaggia di Atican durante i week-end. Il giovane versa una quota al proprietario del cavallo, e il resto è suo. Raji non ha terminato la scuola secondaria, perché sua madre ha subito l’amputazione di una gamba a causa di un incidente automobilistico. Il ragazzo ha dovuto cominciare a lavorare. Adesso è lui a sostenere la mamma, e non più il contrario. Con i 20 euro guadagnati sulla spiaggia ogni fine settimana, Quadri spera di raccogliere abbastanza denaro per dare gli esami e terminare la scuola con un diploma. Lui non è l’unico “ragazzo a cavallo” sulla Atican Beach. Tunde Sanni, 28 anni, che durante la settimana fa il fabbro, da un decennio è orfano di entrambi i genitori. Il piccolo maneggio all’aperto che ha messo in piedi gli ha permesso, dice, “di smettere di rubare”. Il suo cavalo si chiama Spaghetti e piace molto ai bambini. Mettendo insieme quanto guadagna in spiaggia con il resto, Tunde riesce a mantenere una famiglia con due figli. La stessa cosa fa Adebwale Dada, che ha riscattato il suo Jerry per 600 euro nell’ambiente del galoppo nella città settentrionale di Kano. Chi vuole andare a cavallo sulla spiaggia di Lagos, sempre accompagnato dall’ “istruttore”, paga da un euro e mezzo a tre: tariffe modiche rispetto a quelle europee. Anche le misure di sicurezza sono quelle che sono, e il cap è un optional che si vede raramente sulla testa di amazzoni e cavalieri. Ma nella città più popolosa d’Africa, cavalcare in spiaggia è più sicuro che guidare in strada.

 

(Fonte Corriere della Sera # Buonenotizie)

 

5 Febbraio 2019