L’Enpa ha riportato in Italia un cane e un gatto che erano stati separati dai loro proprietari e trattenuti nel Paese centroamericano
Li hanno separati all’aeroporto e forse non si sarebbero più rivisti se non ci fosse stato l’intervento dell’Enpa, l’Ente nazionale per la protezione animali. Quella di Antonio e Beatrice e dei loro adorati Jack e Jimbo è però una storia a lieto fine e oggi la possiamo raccontare.
Tutti insieme
Jack e Jimbo sono un cane e un gatto adottati in Messico da Antonio e Beatrice, una coppia di Cremona verso la fine dello scorso anno. Si erano trasferiti a San Luis Potosí con il sogno di aprire un ristorante italiano. Entrambi sono amanti degli animali. «Il cane della vicina aveva appena partorito dei cuccioli dolcissimi — racconta Antonio —. Ho deciso di prenderne uno e regalarglielo il 6 settembre, in occasione del suo compleanno. Circa due mesi dopo abbiamo trovato anche un gattino malconcio, magrissimo e tutto sporco, nascosto sotto una macchina e con una carezza e un po’ di cibo abbiamo conquistato la sua completa fiducia. Ci seguiva come un’ombra», Così Jack e Jimbo diventano inseparabili e tanto amati dai due ragazzi. Improvvisamente però a metà gennaio, a causa di gravi problemi personali, Antonio e Beatrice sono purtroppo costretti a lasciare in fretta il Messico e rientrare in Italia. Fanno tutti i documenti necessari per portare con loro i cuccioli e il 18 gennaio, tutti insieme, prendono un volo interno per Cancun.
Lo stop all’aeroporto
Qui un iniziano i problemi. Vengono fermati dalla Sagarpa, l’ufficio preposto al controllo del trasporto degli animali. A causa dell’assenza di un certificato non predisposto dalla veterinaria locale, Jack e Jimbo non possono partire. La polizia federale vedendo i due ragazzi disperati al check-in interviene cercando di aiutarli. Avrebbero pensato loro ai cuccioli affidandoli a una persona di fiducia fino all’organizzazione del rientro in Italia.
Le richieste di denaro
«Arrivati in Italia iniziano le telefonate di questo signor Guillermo al quale erano stati affidati gli animali con richieste sempre crescenti di denaro– racconta sempre Antonio –. È arrivato a chiederci 8000 pesos, che sono quasi 400 euro in neanche un mese. Abbiamo vissuto in Messico e con quella cifra, li avrebbe potuti sfamare per almeno sei mesi. Ci ricattava dicendoci che tanto era lui ad avere i nostri cuccioli. Non sapevamo più cosa fare». I due ragazzi hanno contattato agenzie che si occupano di spedizioni di animali, da cui si sono sentiti chiedere tra i 4 e i 6 mila euro. «E noi stavamo attraversando un periodo economico difficile. Eravamo disperati. E così come ultimo tentativo abbiamo contattato la direzione generale dell’Enpa che si è attivato e che ha preso contatti con il consolato italiano a Cancun».
Un problema dopo l’altro
Così lo stesso Giovanni Losavio parte per il Messico per risolvere personalmente la situazione. «È stato complicatissimo — racconta — ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Abbiamo dovuto individuare una compagnia aerea che facesse imbarcare entrambi gli animali. Poi è stato necessario superare il fatto che gli animali non erano intestati a me. Completata la documentazione sanitaria abbiamo dovuto risolvere il problema del trasportino, perché nel frattempo il cane era cresciuto e le norme richiedono un certo standard di misure per il tipo di animale». Viene coinvolto anche il console onorario Filippo Strano che aiuta Losavio a contattare tutti i negozi di animali per trovare un trasportino della grandezza giusta. «Sono andato a prenderlo ma non entrava nel taxi — dice ancora il rappresentante dell’Enpa —, lo abbiamo dovuto smontare e poi rimontare. Finalmente arriviamo in aeroporto. I controlli sono stati lunghi e rigidissimi ma siamo riusciti a partire». Nei giorni scorsi le porte degli arrivi dell’aeroporto di Malpensa si aprono e Antonio e Beatrice possono finalmente riabbracciare i loro cuccioli tra commozione e gioia.
«È stato un miracolo»
«E’ stato un miracolo – commenta Antonio ancora emozionato —. In casa abbiamo un altro gatto Phoenix che ogni tanto è geloso di Jimbo mentre Jack è tenerissimo con tutti nonostante sia un incrocio tra un dogo argentino e un pitbull, da non credere quanto sia dolce e pensare che Beatrice voleva un chihuahua – E’ stato davvero un miracolo, ancora non ci credo! – ribadisce – non finirò mai di ringraziare e appena potrò, farò subito una donazione affinché le associazioni come questa vengano sostenute».
5 marzo 2019
(Fonte IL CORRIERE DELLA SERA)