Il club Savoia è tornato a Roma dopo la piacevole esperienza sul Terminillo. Il presidente: “Il calcio è stata solo la punta dell’iceberg: il gruppo si è distinto per umanità e senso di responsabilità”
È stato il ritiro della rinascita, quello dove il cuore del Montespaccato è tornato a battere grazie all’abbraccio dell’Asilo Savoia. Era il 17 luglio quando il progetto Talento & Tenacia – Crescere nella legalità si prendeva carico della gestione del club e dell’impianto della periferia a nord della Capitale, sequestrati alla criminalità organizzata. Frenesia ragionata da parte del presidente dell’IPAB Massimiliano Monnanni per soddisfare un bisogno di sport quanto mai genuino e rispettare i termini dalla Federazione per le iscrizioni: “La squadra semplicemente non esisteva più, ma non per nostra scelta – esordisce lo stesso Monnanni – Come ci ha detto il direttore Lo Pinto, dopo la retrocessione, si era chiuso un ciclo che durava da 5 anni. Erano rimasti solo alcuni giovani come Cecchetti e Minciacchi, lo juniores Strappetti e tra i più grandi Morini, che arriverà il 17 agosto. Insieme a loro i nostri ragazzi di “Talento & Tenacia” che hanno subito scelto in piena autonomia di impegnarsi in questa sfida, in molti casi rinunciando a serie superiori. Con il supervisore Amelia e il direttore Lo Pinto abbiamo quindi ricostruito la rosa da zero, affidandola ad uno staff, guidato da mister Marcello Belli, inedito ma di grande affidabilità”. Poi la partenza del 2 Agosto verso i monti del Terminillo, per una settimana intensa fatta di lavoro e sudore agli ordini del prof. Simone Colangeli. Nel mezzo le due impegnative amichevoli con Rieti e Lupa Roma, per alzare subito l’asticella. Poco importa il risultato, l’attenzione si sposta infatti su impegno e meccaniche di gioco da affinare e assimilare. È qui che scende in campo Marta Di Matteo, corso a Coverciano Uefa A in tasca e allenatrice in seconda nonché match analyst. L’assistente si è coordinata con il tecnico, mostrando in video episodi e criticità di una formazione vogliosa di crescere e di imparare dai propri errori: “Abbiamo scelto di sfidare in amichevole squadre di categoria superiore per poi studiare il giorno dopo in video le gare disputate”. Spirito giusto per cementare un gruppo che si unisce in campo e soprattutto fuori, creando un’atmosfera unica tra staff e atleti, come spiega Monnanni: “L’elemento più importante, il filo conduttore di questi giorni, è stato il grande senso di responsabilità e solidarietà: i ragazzi si sostengono a vicenda e dal punto di visto umano abbiamo raggiunto l’obiettivo più importante”. “Un ringraziamento speciale va poi a Mauro Mucciarelli, che da ex mentore di “Talento & Tenacia” si è reso disponibile volontariamente per tutto il ritiro, portando ulteriore professionale al nostro staff tecnico”. Un ritiro che ha portato anche un paio di sorprese piacevoli e inaspettate. La prima riguarda “Savoia”, una cagnolina randagia che si è praticamente autoproclamata mascotte del Montespaccato: “È entrata nello spogliatoio durante l’amichevole a Cantalice e da quel giorno non se n’è più andata: i ragazzi hanno deciso di tenerla e con il passare dei giorni è diventata un vero e proprio fenomeno social”. Continua Monnanni: “L’altra riguarda una bambina, Giordana, che è diventata la nostra prima fan, oltre che a essere una bravissima calciatrice. Talmente forte che ha giocato prima con la Romulea ed ora con la Roma. L’abbiamo fatta allenare con noi, ne sa qualcosa il nostro portiere Cecchetti… Ci chiedeva come erano andate le partite e quando siamo andati via aveva gli occhi gonfi di lacrime: gli abbiamo donato una delle nostre maglie da gara”. Un passo del progetto Savoia verso il calcio femminile? “Perché no…. La struttura è ampia e ci permetterebbe di avviare quest’attività coinvolgendo maggiormente le famiglie in un territorio che è privo di altre strutture sportive e aggregative, valuteremo in futuro”.
Come detto, un’altra presenza importante è stata quella di Marco Amelia, vero e proprio supervisore e consigliere: “Ha stupito il fatto che durante il test contro la Lupa Roma, di cui è allenatore, è stato fianco a fianco con Belli come se stesse studiando sia la nostra formazione che la sua. È sempre presente nonostante i tanti impegni”. Il presidente conclude parlando dell’esordio in campionato: “I ragazzi li vedo motivati e questo è fondamentale, si sentono protagonisti di un progetto. C’è un approccio e una partecipazione importante anche nel rapporto con lo staff tecnico, che lascia intendere quanto eccezionale sia questa realtà. A noi interessa questo, non abbiamo l’ossessione del risultato sportivo: non c’è pressione da parte nostra e neanche ansia da parte loro. Qui non sono solo dei comprimari o dei semplici numeri, come spesso vengono trattati nel mondo del calcio: qui sono innanzitutto persone”. Mente sgombra e voglia di calcio: la rinascita è appena iniziata.
scritto da Riccardo Manai e Manuel Proietti – 10 ago 2018
(Fonte Gazzetta Regionale)