Un cucciolo assicura affetto, ma è anche una grande responsabilità: se non sai tenerlo bene diventa un incubo. Ogni razza ha il suo padrone ideale. Il labrador per esempio è perfetto per le coccolone, ma fa impazzire le maniache dell’ordine. O forse sei più adatta a un bel micio?
Ce lo spiega un etologo
Di Gaia Giorgetti
Scegliere un cane o un gatto da tenere in casa è come trovarsi il fidanzato : devi optare per quello più adatto a te, altrimenti sei nei guai. Se vivi in un monolocale, sei un tipo nervoso evita un cane di piccola taglia; se sei maniaca dell’ardine non prenderti un giocherellone possessivo: fareste una vita da cani, tu e il tuo cucciolo. Perché avare un animale domestico non è un gioco, né l’appagamento di un desiderio, ma una responsabilità, regolata dalla legge: chi sgarra paga con multe salate e, persino, con il carcere. In Italia ci sono 60 milioni di pet, una famiglia su tre ne possiede uno e importante è farsene carico, educando il cucciolo come un “cittadino”, anche se a quattro zampe, rendendolo capace di relazionarsi con gli altri. Ha fatto scalpore la decisione del tribunale di Tento che ha “arrestato” un pastore maremmano costringendolo a rimanere in un canile, in attesa del processo. I suoi padroni, una coppia di Rovereto, non riuscivano a farlo smettere di abbaiare, disturbando così tutto il vicinato. E’ vero che cani e gatti sono una risorsa di affetto per molti di noi, ma il senso di responsabilità deve prevalere sul sentimentalismo. Esistono, infatti, persone adatte ad avere un animale in casa, altre meno, alcune per nulla. Prima di prendere un cucciolo bisogna conoscere la propria indole e capire se può essere in sintonia con la razza a cui appartiene il pet; è un esercizio che richiede una buona dose di autoanalisi. Come regolarsi? Ne parliamo con Roberto Marchesini, filosofo ed etologo, direttore della Scuola di interazione uomo-animale e autore di molti saggi tra i quali Etologia cognitiva. Alla ricerca della mente animale (Apeiron).
Desideriamo un cagnolino. Quale responsabilità dobbiamo assumerci?
“Innanzi tutto, sapere sin da prima che dovremo educarlo a essere un animale sociale, che sa relazionarsi con gli altri. Non bisogna mai decidere d’impulso, per compiacere un desiderio o un bisogno personale: un cane richiede impegno. Chiediamoci: siamo disposti a far spazio a rinunce, sacrifici e nuove regole?”.
Può farci un esempio pratico?
“Certe abitudini della famiglia vanno cambiate, come quella dei figli di lasciare giochi dappertutto, del marito di mollare il telecomando sul divano o le scarpe in giro per casa. Il cagnolino arraffa tutto e voi gli correrete dietro, avviando la sua diseducazione: per il cucciolo questo è un gioco e quindi tenderà a ripeterlo, mentre voi vivrete sempre nel panico che vi distrugga la casa. Quindi, chi vuole vivere con un animale deve tenere sempre tutto in perfetto ordine”.
Quali sacrifici e quali attitudini sono indispensabili?
“Il cane è come un bambino, quando è piccolo non bisogna mai lasciarlo solo: in quanto mammifero soffre l’abbandono. Teniamoci pronti a trasferirci a dormire accanto a lui i primi tempi, gli dovremo insegnare tutto, anche a frequentare la stazione per prendere il treno. Insomma, ci aspettano molti esercizi per non immergerlo bruscamente in situazioni nuove, che lo traumatizzino e minino il suo equilibrio. Poi, bisogna mettere in conto che dovremo uscire molto spesso, anche se fuori piove o siamo stanchi. Servono regole ferree, perché il cane ha bisogno di un leader: se non lo siamo noi, prenderà lui il comando e deciderà chi entra in casa, chi tiene il guinzaglio e così via. Se non vi sentirete capaci di tanta fermezza non siete la guida giusta. Meglio fare un buon esame di coscienza, aperto e sincero, per prima cosa, poi bisogna imparare a scegliere il cucciolo adatto al vostro carattere”.
Come capire se un animale è giusto per il nostro temperamento? Casa piccola cane piccolo non è un criterio?
“Il cucciolo si sceglie in base al carattere della sua razza e a quello del padrone, non guardando alla taglia o alla forma. Capire qual è il cane per noi è come rivolgersi a una agenzia matrimoniale: serve prendere in considerazione molti dettagli, oltre all’aspetto esteriore di chi vorremmo vicino. Quando si deve vivere con qualcuno bisogna innanzitutto capire se possiamo andarci d’accordo”.
Quali sono le razze ed i caratteri compatibili e incompatibili?
“Non si sceglie un Jack Russell perché è di taglia piccola e noi abbiamo poco spazio in casa. Questa razza prende più posto di un terranova, che sta dove lo metti mentre il jack russel ti segue ovunque, è un cane agitato, non adatto a persone nervose; chi lo scegli per la sua stazza ridotta se ne pente presto. Il rottweiler ha una grande capacità di smorzare i toni, va bene per gli ansiosi ma non per gli indecisi, perché ha bisogno di una guida forte, sennò comanda lui. Il labrador è un cane dolcissimo, ma se sei maniaca del pulito con lui impazzisci perché è sporco e si rotola ovunque. Chi non sopporta il contatto fisico non si metta accanto un labrador che gli starà sempre addosso, mentre questa razza va benissimo per chi ama le coccole. E’ indispensabile confrontare le proprie idiosincrasie con quelle del tipo di cane che vogliamo. Prima di scegliere il cucciolo bisogna conoscere bene se stessi”.
Come facciamo a scoprire se siamo tipi da cane o da gatto?
“Il cane è un animale con una visione nomade dell’esistenza: ama le passeggiate, non gli importa della casa ma delle persone, si sente gregario di un gruppo, con una gerarchia e un leader. Chi è dinamico, ama stare all’aperto e sa guidare una squadra è un compagno perfetto per lui. Mentre i pigri, i riflessivi, i solitari sono tipi da gatto”.
I gatti quali padroni vorrebbero avere?
“Il gatto prende possesso della casa e il suo padrone è parte di questa. Perciò per lui va bene chi ama la casa e la valorizza, riempiendola di oggetti, non chi sposta divani e mobili in continuazione. Il gatto vuole la casa-tempio, dove si muove come se fosse nella foresta, come se i libri fossero arbusti e i mobili alberi. Chi legge, scrive, studia, segue rituali, apprezza il silenzio e la solitudine è il suo compagno ideale. Il gatto non ama il baccano e vuole certezze, che non vanno sovvertite”.
Desideriamo un animale. Chiediamoci prima di tutto se..
“Se siamo disposti a mettere in discussione cosa ci spinge a volere un cucciolo vicino a noi: il bisogno di affetto o di compagnia, l’istinto materno, la voglia di prenderci cura di un altro essere, oppure semplice moda. Il primo impulso non è sufficiente, occorre poi comprendere i nostri limiti ed interrogarci sul nostro senso di responsabilità e impegno”.
Il requisito numero uno per chi vuole vivere con un animale?
“L’empatia, la capacità di capire che l’altro è diverso da te, che il cucciolo non è la proiezione di te stessa”.
(Fonte F Magazine)